Cari amici di Sport Piceno questa settimana abbiamo ospite CARLO NESTI Giornalista della Rai (ed inviato speciale) dal gennaio dell”80.
Nome?
Carlo
cognome?
Nesti
Cosa pensa di questo campionato di B appena avviato?
Un grande campionato, generato da una clamorosa e ingiusta farsa. Non doveva essere, mai e poi mai, a 24 squadre.
Dalla prime giornata appena giocate i risultati sono stati veritieri o no?
Sono veritieri quelli che riguardano l’Atalanta, la squadra più forte del campionato.
Cosa può dire della prossima giornata?
Sarà interessante Napoli-Torino: può saltare Agostinelli, così come può andare in crisi il Torino (sarebbero 3 sconfitte su 4 incontri).
Cosa pensa della compagine Bianconera dell’ ascoli?
Una buona squadra, con ampi margini di miglioramento.
Da quando svolgi la professione di giornalista?
Dall’autunno del 1974, appena ottenuto il Diploma di Maturità Classica.
Com’è cambiata la tua professione da quando hai iniziato?
E’ cambiata enormemente, perché si è evoluta l’informatica, e si è involuto il calcio.
Com’è cambiato il mondo dello sport da quando lo vive da cronista?
Prima era al 90% gioco, ora al 60% business.
Quale personaggio intervistato a livello sportivo ricordi con simpatia?
Ricorderò sempre Gaetano Scirea, un angelo anche prima di salire in cielo.
Come vive lo sport?
Ho attraversato un periodo di crisi: adesso cerco di pensare soprattutto ai valori del gioco.
hobby?
L’hobby resta sempre il mo lavoro, con una grande passione per il sito Internet.
pensi ancora che lo sport è inteso solo come divertimento o il denaro ne ha Danneggiato la vera immagine?
Come ho detto, almeno nel calcio, patisco la supremazia del business.
Esiste ancora la parola Dilettante ?
Io che gioco a calcio con gli amici, voi che giocate a calcio con gli amici…
Cosa ricorda del vulcanico presidentissimo Rozzi?
Meraviglioso. Aveva capito in anticipo che il calcio stava diventando un mondo sovradimensionato.
Dopo il primo caso di tifoseria italiana che ribellandosi alla società ha creato un club proprio cosa ne pensi?
Penso che le grandi società abbiano sempre meno bisogno dei tifosi presenti allo stadio, e temo una rivolta del mondo ultras.
il suo cassetto ipotetico dei sogni e vuoto o cela ancora un sogno ?
Sognavo la telecronaca della finale di un Mondiale con l’Italia in campo: ci sono riuscito per 50″, in assenza di Pizzul in postazione, nel 1994…
trova o ha trovato difficoltà nello svolgere il proprio lavoro?
Se una persona ha una passione devastante, fin dalla nascita, come è capitato a me, tutto è possibile, ma conservare questa passione, dopo le prime avversità, è difficilissimo.
quali regole fondamentali si deve basare un giornalista?
Saper scrivere, conoscere il calcio, saper parlare e curare la dizione nel caso dell’informazione radio-televisiva, non stancarsi mai di imparare (anche dal taxista che ti parla di pallone).
l’ empatia la ritiene una di queste?
Mi sono informato: “L’empatia è la focalizzazione sul mondo interiore dell’interlocutore, è la capacità di intuire cosa si agiti in lui, come si senta in una situazione e cosa realmente provi al di là di quello che esprime verbalmente”. Non sono in grado di rispondere, ma la psicologia, nella vita, è fondamentale per capire se stessi e il prossimo.
si è mai sentita sola in una folla di persone?
Spesso, ma meno di quando sono solo sul serio.
ha mai fatto un salto nel buio o va sempre con i piedi di piombo?
Nel lavoro sempre con i piedi di piombo, nel resto no.
ha un personaggio a cui si ispira o si è creata una suo aspetto particolare?
Giovanni Arpino e Pier Cesare Baretti, i miei “maestri”.
Un saluto per sport piceno ?
Ciao amici, forza Ascoli, e a risentirci, come diceva il grande Ciotti.
intervista Pietro Mazzocchi