L’impegno della Regione “per incrementare la diffusione e la divulgazione delle attività sportive” è stato ribadito dal presidente Gian Mario Spacca, che ha anche la delega alle attività sportive, nel corso di una riunione pomeridiana del Comitato regionale dello sport, dedicata all’esame del Programma degli interventi di promozione 2014, in attuazione del Piano regionale 2013/2015.
Le iniziative previste confermano l’attenzione a incrementare la diffusione delle attività sportive e quelle motorie ricreative per favorire la crescita, la formazione e la salute dei cittadini d’ogni età. “Sul fronte dello sport – ha ricordato Spacca – la Regione è impegnata a sostenere le attività agonistiche, a rafforzare l’impiantistica, a valorizzare ogni forma di connessione tra salute e attività sportiva”. Il presidente ha ribadito che le risorse regionali, per il 2014, non sono state tagliate: “Nell’azione obbligata di riduzione della spesa del bilancio regionale, è stato scongiurato per lo sport (come per il sociale e i trasporti) il taglio del 40% che la Regione ha dovuto operare nei vari capitoli di spesa”. Inoltre lo sport ha un valore “trasversale di promozione turistica e culturale del territorio, insieme a quella di salvaguardare la salute dei marchigiani, con consistente riduzione della spesa sanitaria. Per questi motivi le manifestazioni e le attività di maggiore valore e ricaduta trovano il sostegno degli altri capitolo di bilancio, incrementando, di fatto, la dotazione finanziaria a favore del settore”. Altre risorse per incentivare il mondo sportivo possono poi venire dall’Europa: “La strategia della Macroregione Adriatico Ionica guarda allo sport come a un elemento di coesione e di forte integrazione. Bisogna lavorare su questo fronte per intercettare le risorse della programmazione europea”. Il presidente del Comitato regionale del Coni, Fabio Sturani, ha espresso apprezzamento per la riconferma dei fondi in bilancio, segnalando due priorità: “Il finanziamento delle attività per i diversamente abili; il sostegno di quelle motorie nella scuola primaria marchigiana, dove, già oggi, grazie ai fondi della Regione, del Coni e degli Enti locali, una classe su due può svolgere queste attività”. Sturani ha anche evidenziato alcune criticità da rimuovere: “Ricercare risorse adeguate per la manutenzione dell’impiantistica sportiva. Con l’Anci Marche va valutata una modalità per riservare una quota del Patto di stabilità alla riqualificazione delle strutture esistenti, oppure studiare la possibilità di attingere ai Fondi per le aree sottoutilizzate (Fas)”. Un’altra questione riguarda le visite mediche di idoneità sportiva: “Nel 2013 gli atleti marchigiani under 18 hanno effettuato 9.600 controlli. La legge regionale prevede che siano gratuiti, ma per carenza di strutture idonee a rilasciare la certificazione, molti sono stati costretti a pagare le prestazioni mediche. La stessa criticità si rileva, con i medici di medicina generale per l’attività non agonistica”. Sturani ha poi anticipato che il Coni presenterà alla Regione un documento in vista del Piano strategico Marche 2020 per chiedere l’inserimento della promozione sportiva fra le attività da finanziare con i fondi europei. Rispondendo alle questioni relative al finanziamento dell’impiantistica, il vicepresidente della Giunta regionale, Antonio Canzian, ha ricordato che nel “Decreto Fare” sono previsti 18 milioni su base nazionale. “Le Regioni hanno proposto di dividere l’importo, per il 50% in proporzione tra tutte e il restante 50% sulla base della popolazione residente. Altre risorse vanno cercate a livello europeo, dove, come Regione, ci impegniamo a prevedere un canale di finanziamento per lo sport”. Gli interventi previsti nel Programma 2014 sono stati ricordati dal dirigente regionale Sandro Abelardi: tra le novità, un progetto di promozione dell’attività motoria nei penitenziari marchigiani e l’avvio dell’attività dell’Osservatorio dello sport delle Marche “per un costante monitoraggio delle iniziative e degli operatori di settore”.
SCHEDA: LO SPORT MARCHIGIANO
Lo sport marchigiano si distingue per praticanti, dotazione di impianti e risultati sportivi. A livello regionale si registra una consistente offerta sportiva: sono 5.513 le società iscritte al registro nazionale del Coni (2.266 come federazioni sportive, 3.058 come enti di promozione sportiva, 189 per le discipline sportive associate), in pratica una ogni 250 abitanti. Nella graduatoria nazionale degli atleti tesserati, le Marche, in rapporto al numero degli abitanti, si collocano al terzo posto dopo Valle D’Aosta e Trentino Alto Adige. Nella regione la quota di persone che praticano un’attività sportiva in modo continuativo è pari al 23,7%: dato superiore a quello nazionale che si assesta sul 21,9%, così come quella dei praticanti non continuativi (34,2% contro il 32,1% nazionale). Di conseguenza, nelle Marche è inferiore il dato dei sedentari: 36,3% rispetto al 39,8% del Paese. Dal 1997 al 2011, infine, la percentuale dei marchigiani che praticano comunque uno sport è cresciuta di 9 punti: dal 25% al 34,2% ricordato. Le Marche sono poi tra le pochissime regioni italiane ad aver promosso, d’intesa con il Coni e gli Enti locali, il censimento degli impianti sportivi. È emerso che dispongono di 3.105 strutture sportive polifunzionali (di cui l’80% sono di proprietà pubblica) e 4.369 spazi sportivi, cioè quelli dove si pratica una sola disciplina. In media evidenziano uno spazio sportiva ogni 316 abitanti, contro i 400 del dato nazionale. Numeri che spiegano anche i risultati ottenuti dalla Marche alle Olimpiadi di Londra 2012, dove hanno conquistato due ori (di cui uno a squadra), un argento e due bronzi (di cui uno a squadra); una medaglia d’oro e una d’argento ai giochi paraolimpici. Complessivamente un totale di 10 medaglie, su una partecipazione di 16 atleti (12 alle Olimpiadi e 4 alla Paraolimpiadi).