Modena, il Transmanierismo di Giorgio Celli tra presente e futuro
Ieri (1986), era il movimento storico artistico del Transmanierismo di Giorgio Celli, fondato a Bologna con gli artisti: Adriano Venturelli, Luciano Ricchi, Fausto De Nisco, Loris Grandi, Mario Bessarione, Francesco Martani, José Carlos Balanza.
Celli appoggiò le sue intuizioni teoriche a ricerche artistiche legate alla scienza.
Oggi (2020) è il transmanierismo di Giorgio Celli a ripresentare, in chiave contemporanea, abolendo-sostituendo cosi in modo definitivo tutti i preconcetti artistici-sociali nell’Arte, conferendo agli artisti del presente e del futuro la facoltà di pensare in modo libero, utilizzando le nuove tecnologie artistiche e di comunicazione.
Presente e futuro si sono incontrati a Modena il 12 Novembre 2020, Fausto De Nisco, Luciano Ricchi e Adriano Venturelli hanno incontrato il Maestro scultore Daniele Dell’angelo Custode di Lecce, per intraprendere insieme il percorso artistico verso il futuro.
Domani (2021) tutto questo prenderà forma e verrà presentato al pubblico con un ciclo espositivo in cui i quattro Maestri esporranno con una propria antologica, dove gli ultimi lavori rappresenteranno il pensiero libero.
A supportare questo progetto ci sarà la collaborazione di Stefano Danieli e Francesca Giovando per avviare e promuovere il Transmanierismo Contemporaneo.
Gli artisti, eredi e fautori del movimento hanno scelto per affinità di pensiero “libero” il coordinamento e supervisione dei due collaboratori, creando fin da subito una forte sinergia espressiva emozionale.
poesia delle buone maniere (1987)
tra il pensare e il fare
c’è la maniera
tra la maniera e la maniera
la transmaniera
come epica teoretica
e intimismo gestuale
come modo di praticare
tutti i vizi dell’epoca
nell’innocenza più totale
per giocare a carte con l’arte
un piccolo baccarà metafisico
che ha come posta l’assenza
o l’esistenza come citazione
cito, quindi non sono,
e comincio a essere negli altri
per espropriarli di me stesso
e usarli come materiale in eccesso
da ridurre ai luoghi minimi dell’arte
Francesco Martani è un pittore
di buone maniere
che passa tra i miti e i mitocondri
frantumando nel pestello dei colori le cellule
sezionando al microtomo degli arcobaleni
per Cappelle Sistine in odore di citologia
Adriano Venturelli è un geologo della fantasia
che pratica i bradisismi e la tettonica
che suggerisce nel vedere il toccare
nei ghirigori dell’acqua sulla roccia
scopre una mappa da rifare
Fausto De Nisco propone e dispone
la maniera per la maniera
portata alla seconda potenza l’assenza
per restituirla conforme ai gusti
di una società che non esiste
perchè De Nisco propone e dispone
José Carlos Balanza Mateo
pone la pittura in trasparenza
dietro muri di vetro opaco
in cui gioca a rimpiattino con l’infanzia
la sua maniera e la sua simulazione
di stare a metà strada per il cielo
Luciano Ricchi mette in parallelo
il bambino finto di Balanza
con un selvaggio inesistente
che abita l’età della pietra di una stanza
scopre la magia come il relitto della tecnologia
non un prima, ma un dopo
i suoi feticci sono degli dei senza scopo
di un rito al di là dell’oltranza
perché il modo c’è come alibi
la pittura ha perduto la cosa
fa di se stessa la cosa
dipinge la pittura della pittura
una cosa è sempre un’altra cosa.
Giorgio Celli
Info
Stefano Danieli – 389 5556607