I bambini non sono piccoli uomini – L’impronta
Il riconoscimento
Molti medici europei, tra cui il prof. Dalla Piccola, hanno ottenuto dall’UE il riconoscimento della “diversità genetica” di bambini e adolescenti, contestando il sistema di cura attuale che si basa fondamentalmente sugli stessi principi attivi (in dosi minori) delle cure utilizzate per gli adulti.
La ricerca scientifica da tempo ha dimostrato che la reazione chimica della stessa sostanza, risponde in modo diverso nell’organismo di un bambino rispetto all’adulto. I bambini non sono piccoli uomini, così come gli adolescenti ed è giusto che ci siano farmaci specifici studiati negli organismi dei bambini e non degli adulti poiché le risposte sono differenti.
L’impronta
Gli studi hanno dimostrato da tempo che l’organismo di un bambino risponde agli stimoli dell’ambiente: dall’alimentazione, alla qualità dell’aria, ai rapporti con la famiglia e successivamente nell’interazione con ambienti scolastici e sportivi. Il cervello di un adolescente è estremamente plastico e quindi si plasma secondo gli stimoli esterni, le esperienze emotive e risponde secondo la propria struttura genetica e psicologica. Ogni individuo è una spugna che assorbe tutto il mondo con cui viene a contatto e ogni risposta è diversa dall’altra. E’ quindi necessaria molta attenzione agli stimoli che vengono dati ai bambini e ai ragazzi, ogni esperienza formerà l’uomo o la donna futuri.
A un certo punto però i ragazzi e le ragazze diventano uomini e donne, adulti coscienti e capaci di decidere se la loro “impronta” potrà essere un ostacolo alla loro realizzazione.
E’ un impronta biologica, provata scientificamente ma è anche vero che viene dall’esterno e che la nostra è solo una risposta, qualcosa che può essere cambiata, rimossa, trasformata. Abbiamo questa possibilità in quanto esseri umani, è la nostra possibilità “divina” di elevare e trasformare la nostra esistenza; liberare la nostra stessa vita. Noi siamo un apparato straordinario ma siamo anche coscienza pura, mente limpida, pensiero cosciente, pensiero pensante, cosciente di essere “io” e non altri e da questa coscienza si può partire per il viaggio all’interno di se stessi: intronauti. Esiste la possibilità di diventare altro rispetto a quello che siamo interiormente, si può cambiare il senso dell’”impronta” e trasformare eventuali disagi e sofferenze. Ebbene si,
si può trasformare il veleno in miele. E’ una questione di scelte e naturalmente di consapevolezza, perché non tutti sono perfettamente coscienti della loro impronta e tantomeno della loro capacità di poter trasformare ogni cosa.
Cosa occorre?
Occorre mettersi in gioco, si tratta davvero di giocare, questo è lo spirito che serve, giocare con la propria energia. Giocare non significa non essere seri,
ma affrontare il percorso con la curiosità e la leggerezza di un bambino, ritrovando il cuore puro della fanciullezza. E’ anche necessario essere metodici e perseveranti, ma senza alcuno sforzo, senza forzature, sempre con la leggerezza di un bambino. Come la maggior parte delle persone si può anche vivere senza evoluzione, lasciando la vita così com’è, con la sua impronta
e i suoi disagi. E’ una questione di scelte. E di motivazione