Il parapendio incrocia le dita: Italia seconda, per ora
Dopo cinque giornate di gara, la squadra italiana è al secondo posto in
classifica.
In evidenza due azzurri, Luca Donini di Molveno (Trento) ed il torinese
Marco Littamé: il primo ha vinto una manche, mentre l'altro è arrivato
secondo in quella successiva. Nella classifica individuale Luca Donini, che
vinse i mondiali nel 2001 e gli europei nel 2006, grazie anche ad un
ulteriore piazzamento, ha scalato la classifica fino al secondo posto.
Fanno parte della nazionale anche Christian Biasi di Rovereto (Trento),
Maurizio Bottegal di Feltre (Belluno), Carol Licini, italiana residente a
Zurigo, il CT Alberto Castagna di Cologno Monzese (Milano) ed il suo
assistente Giorgio Corti di Suello (Lecco).
Valle Bravo, località turistica frequentata dai benestanti di Città del
Messico, è posta in riva ad un lago artificiale su un altopiano a 1700
metri. Le vette delle montagne che la circondano sfiorano i 3500, facendo
della zona un sito per il volo libero, vale a dire senza motore, in
deltaplano e parapendio, apprezzato da piloti di tutto il continente.
Dal decollo, chiamato El Pelon a 2200 m di altitudine, i piloti devono
raggiungere l'atterraggio ufficiale in riva al lago. Tra decollo ed
atterraggio il regolamento prevede che siano toccati punti salienti del
territorio, prefissati dal direttore di gara, e confermato il loro
aggiramento tramite GPS. Il tutto sfruttando le correnti d'aria
ascensionali, dette termiche, unico propulsore a loro disposizione.
Nei primi cinque giorni di gara i percorsi assegnati variavano dai 75 ai 114
chilometri, distanza quest'ultima che mai una gara mondiale di parapendio ha
quantificato in precedenza. In questa circostanza alcuni partecipanti hanno
raggiunto quote prossime ai 3700 metri.