Ascoli Calcio 1898 FC, Presentato Mister Castori
Ieri mattina è stato presentato Mister Castori un gradito ritorno per la piazza. Ad aprire la conferenza è stato il DS Giannitti “Quella di oggi è una ripresentazione, il Mister lo conoscete e sapete che persona è; non ha bisogno di presentazioni, la sua storia personale parla per lui, conosce la categoria come nessun altro, ha competenza, passione e grande dedizione al lavoro, ciò di cui l’Ascoli ha bisogno. Gli do il benvenuto a nome di tutta la Società”.
A parlare di seguito Mister Castori “Ringrazio la Società, che mi ha chiamato e mi ha riportato in un luogo in cui avverto sempre grande emozione e questo mi darà la forte motivazione a non deludere. Il mio è un calcio propositivo in avanti, fatto di aggressività e velocità di esecuzione. La squadra si adatta alle richieste dell’allenatore, ci lavoreremo, abbiamo 15 giorni di tempo per modificare l’aspetto mentale e di campo. Del contratto non m’importa, sono qui per l’affetto e l’amore che ho per questa piazza, quest’anno avevo bisogno di passione, affetto e calore, aspetti importanti per un passionale come me, partire da questo contesto mi dà una forte motivazione; poi è chiaro che nel contratto ci siano clausole, ma lasciano il tempo che trovano, se stiamo bene si può continuare insieme, altrimenti ci separiamo. Ora bisogna salvarci e non mettere l’asticella playoff, che adesso è lontana. La chiamata del Direttore ieri è stata una piacevole sorpresa, ma è stato tutto molto veloce, sono contento di tornare. Ritrovo Di Tacchio e Bogdan che ho avuto a Salerno due anni fa e siamo andati in Serie A, dopo una cavalcata straordinaria; ritrovo Gnahoré, che ho avuto a Carpi l’anno dell’incidente, in cui ha rischiato di lasciarci le penne. Ritrovo Viviano, che a 18 anni ho preso dalla Primavera del Brescia per portarlo in B a Cesena, quindi è stato una mia scoperta. Ho visto che gioca dopo 20 anni, quindi si è mantenuto bene” – scherza Castori -. “Bogdan mi dispiace sia infortunato, con me fece un gran campionato, segnò cinque gol a Salerno e sulle palle inattive era una risorsa importante. Di Tacchio è sempre lo stesso, combattivo, tosto e generoso, Viviano ha maturato una grandissima esperienza e Gnahoré lo ritrovo oggi dopo il bruttissimo incidente avuto a Carpi. Al di là di questi nomi, conosco tutti gli altri perché mi tengo aggiornato e le partite che non vedo dal vivo le guardo in televisione. Col mio staff ci dividiamo i compiti. In questi 15 giorni cercherò di far capire i concetti per arrivare pronti alla prossima partita. Difesa a tre? Cerco di giocare in base alle indicazioni che mi arrivano dalle caratteristiche della squadra; bisogna essere elastici sulla tattica, invece i principi devono essere sempre quelli. Penso che questa squadra debba giocare con cinque centrocampisti, con due punte e tre difensori. Poi fra i centrocampisti ci può essere il play o il trequartista, ma in linea di massima i cinque del centrocampo mantengono più alti e più aggressivi davanti. La squadra funziona se tutti fanno la fase difensiva e quella offensiva”. All fine conclude nel parlare della tifoseria” “Qui bisogna incendiare la piazza, qui ci dobbiamo salvare, anche se ci sono limiti tecnici questi passano in secondo piano perché si sopperisce con cattiveria, con la determinazione e con la voglia di fare risultato. Bisogna mettere il fuoco in campo. I calciatori si devono guadagnare il posto ogni giorno perché faccio la formazione l’ultimo giorno, dopo l’ultimo allenamento”.