Atletica paralimpica, Mondiali Parigi: Sabatini, Caironi e Contrafatto nuova magia azzurra sul podio dei 100. Petrillo bronzo nei 400, Filippi ottava
Il sogno continua. Dalla notte di Tokyo alla serata di Parigi il cuore degli italiani torna a battere e ad emozionarsi per il Trio delle Meraviglie catapultato su un nuovo palcoscenico. Nella rassegna iridata in terra francese le Charlie’s Angels della Para atletica azzurra, Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto dominano il podio dei 100 T63 e festeggiano replicando la foto iconica della Paralimpiade giapponese che ha attraversato il mondo. Ballano le ragazze in pista e lo fanno con una grande bandiera italiana perché portano a casa altre tre bellissime medaglie e altre tre nuove slot in vista dell’appuntamento paralimpico del 2024.
La ‘gara delle gare’ sembra l’esatta replica del 2021. Torna a vincere l’oro la campionessa paralimpica Sabatini, alla sua seconda importante vittoria in carriera. Partita più lenta, nel lanciato riesce a riacchiappare l’altra Azzurra Caironi che era già fuggita via e taglia il traguardo a occhi sgranati con il record del mondo di 13.98, tolto alla sua compagna per 4 centesimi. Il secondo posto color argento della plurititolata bergamasca è di 14.35, mentre la velocista siciliana Contrafatto è bronzo in 14.67.
Ai microfoni delle televisioni del mondo si presentano insieme, sempre unite e avvolte dal tricolore. La neoprimatista mondiale è esaltata: “Non ho parole, non me lo aspettavo per niente, era una gara difficilissima. Devo ancora realizzare di aver fatto il record, era un obiettivo che cercavo da tanto. Sono arrivata qui con molta tensione perché le ragazze mi hanno dato da fare per tutta la stagione, le ho prese a destra e sinistra dopo Tokyo e invece eccomi qua. Mi sono riconfermata ed è grandioso perché era difficile. Loro sono migliorate tanto, Martina aveva fatto un record incredibile e io ho provato ad avvicinarmi più volte, Monica ha fatto il personale quest’anno, siamo tutte cresciute molto”.
Più lucida l’analisi di Martina: “Da Tokyo sono cambiate tante cose perché due anni sono tanti, ma siamo ancora qui e ancora nella stessa posizione. È stata una gara ad alto livello, personalmente non sono soddisfatta, probabilmente c’è stata un po’ di rigidità. L’emozione dopo tanti anni c’è ancora, soprattutto quando sei quella da battere. Ma sono contenta comunque di essere stata battuta così perché penso che sia l’unico modo per poterla digerire. Qua è andata così, la partenza mi è sembrata abbastanza buona. Non avendo Ambra vicina e vedendola con la coda dell’occhio, ad un certo punto ho cominciato a pensare, ma nei 100 non si deve pensare”. La plurititolata azzurra pensa ora alla prossima sfida del lungo di sabato: “La cosa positiva è che da una piccola delusione posso tirar fuori le energie per una gara di testa nel salto in lungo.”.
Ancora più lontano va lo sguardo di Monica: “Siamo le tre meraviglie dell’atletica paralimpica italiana e spero che lo saremo ancora a lungo. Quest’anno ho fatto il personale a 42 anni, quindi il fisico ancora regge. Adesso vacanze e poi a settembre ricominciamo il nostro anno immerse nell’allenamento e se Dio vuole, ci rivedremo a Parigi”.
Alla serata magica delle Azzurre si unisce Valentina Petrillo con un massiccio contributo. Alla soglia dei 50 anni, la sprinter ipovedente corona con il bronzo iridato un percorso di sfide e burocrazie, vittorie e primati, che negli ultimi anni hanno acceso i riflettori su di lei. Da prima atleta transgender ad aver mai partecipato ad un Mondiale nell’atletica leggera, la sua battaglia in pista si trasforma nella gioia del primo podio internazionale, nella felicità della slot per Parigi 2024 e in un messaggio potente. Nei 400 T12 la velocista napoletana, già quinta all’Europeo di Bydgoszcz, realizza il crono di 58.24 anche se non è completamente soddisfatta della sua gara: “È una giornata fantastica, la mia prima medaglia nel mondo paralimpico. Sono un po’ amareggiata perché speravo nell’argento. Sono partita meglio rispetto a ieri, però avevo i 400 di ieri sulle gambe e quando ai 150 dovevo cambiare passo non ce l’ho fatta. Ho visto in ritardo la venezuelana in corsia 1, ho provato a recuperare ma non c’era più niente da fare. Al di là di tutto quello che possono essere i pregiudizi, non si può fare un confronto con quello che ero da maschio perché tutto ciò non lo avrei fatto. Non si può confrontare un Fabrizio che non aveva voglia di vivere con una Valentina che ha voglia di vivere, di vincere, di correre”. E la dedica di questo podio è speciale: “Dedico la medaglia a Luca Pancalli Presidente del CIP perché in un momento difficilissimo qualche mese fa mi ha chiamata e mi ha sostenuta, a Sandrino Porru Presidente della FISPES perché è stato la prima persona a cui ho detto di essere una persona transgender. A mio papà a casa che mi segue con tanto amore e in particolare al mio piccolino Lorenzo che è a casa”. Al figlio dice: “Amore, hai visto che papi ce l’ha fatta e ha portato a casa la medaglia, spero che tu sia orgoglioso di me anche se hai un papà trans. Papà ti vuole troppo bene e torna presto a casa con la medaglia”.
La gara va alla campionissima cubana Omara Durand Elias al dodicesimo titolo mondiale in 52.82, terza la venezuelana Alejandra Perez Lopez (57.88). La Petrillo tornerà in pista domenica per una nuova opportunità sui 200.
Nelle altre competizioni ottimo piazzamento nei 100 T64 per Giuliana Chiara Filippi. Per i suoi 17 anni arrivare ottava in finale contro talenti pazzeschi della velocità è un grande successo per se e per il progetto giovanile della UniCredit FISPES Academy di cui fa parte. I margini di progressione si sono visti già, in un giorno è riuscita ad affondare il primato assoluto prima di 14 centesimi nelle batterie e dopo qualche ora di ulteriori 2. Il suo tempo oggi è 14.14 ma con il valido bagaglio di esperienza acquisito qui a Parigi la sprinter e saltatrice trentina può sognare in grande per il futuro: “Sono veramente felice di questo risultato, me lo porto a casa con un sorriso enorme. Continuerò così per continuare a migliorarmi. Vediamo cosa succederà nel futuro se mi convocheranno perché la Paralimpiade è ovviamente l’obiettivo ma non voglio pensarci tantissimo. Voglio godermi tutto quello che mi aspetta quest’anno e non vedo l’ora di fare altre gare per dimostrare anche a me stessa quanto posso valere. Spero di scendere anche io presto sotto i 14 come Ambra, pensare che un anno fa ero sui 15 mi rende davvero orgogliosa del lavoro che sto facendo”.
Riccardo Bagaini conclude la fortunata giornata della Nazionale italiana passando in finale nei 400 T47 con una nuova prestazione sotto i 50 secondi. È secondo nel suo turno a 49.86 ed in controllo si qualifica con il quarto crono valido: “Sono molto contento. L’obiettivo stagionale era fare 49, era una promessa col mio nuovo allenatore e andare al Mondiale e centrare la finale. Sono entrato con la Q grande anche per avere una corsia migliore. Forse potevo fare di più ma è domani che conta. Sono stato davvero fortunato perché ero in quinta corsia con in sesta il più forte che voleva dire “attaccati al treno” e basta. Questa è la terza volta sotto i 50, quindi ormai ho dimostrato di poter stare nel mondo dei grandi. Ci speravo tanto e spero che questo sia solo l’inizio. Non voglio pensare al piazzamento della finale, non voglio avere pressioni. Le soffro già e ho sofferto una qualificazione paralimpica e la sto soffrendo ancora dopo due anni. Io domani vado lì con in testa l’ultimo tempo. Perché sono arrivato qui con il settimo o l’ottavo tempo, quindi domani più ne sorpasso più sono felice. Io sono venuto qua perché voglio stare coi grandi, mi voglio divertire e forse adesso non sono ancora pronto per puntare alle medaglie. O domani lo sarò e allora lo dimostrerò, ma di certo io non voglio dirlo perché ero qua per andare in finale”.
Oggi l’Italia celebra un bottino totale di sei medaglie (due ori, un argento, tre bronzi) e sette pass conquistati.
Domani 14 luglio, Festa della Repubblica francese, Giuseppe Campoccio inizierà la sua campagna con il lancio del giavellotto F33 in una delle prime gare del mattino. In serata Marco Cicchetti tornerà a difendere i colori azzurri nel salto in lungo accorpato T44/62/64 dove figura il tedesco Markus Rehm, uno degli atleti più vincenti della Para atletica mondiale. Riccardo Bagaini correrà la finale dei 400 T47 alle 19.29.
Le gare di domani
9:00 | Giuseppe Campoccio | Lancio del giavellotto | F33 | F33/34 |
18:56 | Marco Cicchetti | Salto in lungo | T44 | T44/62/64 |
19:29 | Riccardo Bagaini | 400 (finale) | T47 | T45/46/47 |
Ogni giorno diretta TV e streaming su Rai Sport e RaiPlay dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 18:30 alle ore 21:30, e sintesi della giornata di gare su Rai2 dalle 14 alle 14:45.
Programma orario Azzurri
Start list/Risultati live
https://www.paralympic.org/static/info/athd23/eng/zz/ZZS158A_ATHD23AT@@@@@@@ENG.htm
Sintesi classificazioni funzionali
http://www.fispes.it/atletica/classificazioni-funzionali/