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Atletica paralimpica, Parigi 2024, Manu d’argento nei 100, Tapia settimo nel peso.

Il velocista azzurro scivola in partenza e si prende la seconda piazza in grande rimonta

Arriva la seconda medaglia in due giornate consecutive per la Para atletica azzurra ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024. Dopo la vittoria giunta ieri dalle pedane, la serata italiana si tinge d’argento sotto le falcate di Maxcel Amo Manu che nella finale dei 100 T64 si arrende solo al costaricano Sherman Guity, autore del nuovo primato paralimpico in 10.65. Il velocista tricolore incappa in una scivolata alla partenza, trovandosi ad inseguire e riuscendo in una rimonta inesorabile che lo porta sul traguardo in 10.76, lasciandosi alle spalle di un solo centesimo Felix Streng, terzo in 10.77: “Sinceramente parlando puntavo all’oro, ma purtroppo è andata così. Ad ogni modo è la prima Paralimpiade, quindi sono contento ed esco dallo stadio felice, anche perché dagli errori si impara tanto e cercherò di apprendere il più possibile da quello che ho commesso oggi.” Sul problema alla partenza aggiunge: “Credo sia stato causato dalla sudorazione. Mi sarei dovuto asciugare prima, ma nella tensione della gara volevo solo tagliare il traguardo il prima possibile. Per fortuna dopo c’è stata una buona rimonta in cui ho cercato di mettere il turbo anche se forse ormai era un po’ tardi. Penso però davvero di poter essere soddisfatto di me e adesso mi concentro sui 200, in cui darò tutto me stesso perché ora ho ancora più fame di vittoria.”

Inizio di Paralimpiade difficoltoso per Oney Tapia che nel getto del peso F11 si ferma al settimo posto con un miglior lancio da 12,12. L’azzurro incappa in quattro lanci nulli che mettono in salita una competizione in cui il bronzo viene vinto dallo spagnolo Alvaro del Amo Cano con la misura fotocopia del primato stagionale dello stesso Tapia: “Mi sentivo eccessivamente carico e questo mi si è rivoltato contro. Sono cose che succedono e questo è l’insegnamento dello sport: ogni volta che cadi devi rialzarti. Questa è la prima volta che prendo una batosta così ed è una cosa che mi segna molto, ma mi assumo la mia responsabilità sicuro che quanto imparato oggi mi porterà benefici in futuro. Adesso cerco di smaltire questa delusione in vista della gara nel disco e vediamo che succederà.” L’oro è appannaggio dell’iraniano Amirhossein Alipour Darbeid con 14,78 seguito dal connazionale Mahdi Olad in 13,89.

Valentina Petrillo abbassa di quasi mezzo secondo il proprio primato italiano nei 400 T12 terminando le sue fatiche in semifinale con il crono di 57.58, che tuttavia non le consente il passaggio di turno: “Sono un po’ delusa però ce l’ho messa tutta. Per entrare in finale sarei dovuta addirittura scendere sotto i 56 secondi e considerando che arrivavo da un 58.01 come personale sarebbe stato davvero arduo. Gli obiettivi però erano due: o la medaglia o migliorare il mio record. Il primo non è arrivato, ma il mio primato l’ho abbassato di 5 decimi quindi non posso che essere soddisfatta di questo, che è frutto di un grande lavoro fatto coi tecnici federali e quello personale. Mi sono mancati gli ultimi 30 metri, ma ci ho messo tutta me stessa riuscendo a mettere in pista una grande progressione rispetto al mattino, quindi va bene così anche se ci tenevo tantissimo ad andare in finale. Ora mi aspettano i 200 e mi sento pronta, forse anche di più che per i 400. Seguitemi come avete fatto, ho sentito tutto l’affetto e questo per me è importantissimo.”

La Para atletica italiana torna domani mattina con la capitana della nazionale azzurra Assunta Legnante impegnata nel lancio del disco F11 in cui è argento in carica.

 

Gli Azzurri in gara domani

03/0912.00Assunta LegnanteLancio del discoF11Finale