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Atletica paralimpica, Paris 2024, Caironi, Contrafatto, Sabatini, finale da brividi.

Le tre Charlie’s Angels conquistano la finale dei 100 T63, il campione del mondo 2023 scivola in curva sulla pista bagnata

Inizia alla grande l’ultima giornata allo Stade de France per l’atletica azzurra alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Le velociste azzurre Martina Caironi, Monica Contrafatto e Ambra Sabatini approdano in finale nei 100 T63 rispettivamente col primo, secondo e terzo tempo e fanno sognare l’Italia con la speranza di ripetere la magica tripletta di Tokyo.

Dopo l’argento nel salto in lungo torna in gara nel migliore dei modi Caironi: “Ho un déjà vu perché anche a Tokyo feci il miglior tempo. In finale però no quindi questa volta speriamo vada diversamente. Questa mattina non ho spinto troppo, ho voluto correre sciolta ed è quello che devo fare anche stasera: restare sciolta sopra ma spingere di più sotto. Ci sarà grande trepidazione per la sfida con Monica e Ambra, non vedo l’ora. L’indonesiana Tiarani questa volta ci impensierisce di più perché è stata davanti quasi fino alla fine, ma sono convinta che tutte e tre la prenderemo e la supereremo. Non ci sono scuse questa sera, è l’ultima e dobbiamo dare tutto.”

Grande grinta anche per Contrafatto che in serata andrà alla ricerca del terzo podio paralimpico consecutivo: “Siamo emozionate per questa apertura di giornata, speriamo di concluderla nel migliore dei modi sempre tutte e tre insieme, in che ordine si vedrà ma voi tifateci, tifate l’Italia. Questa mattina è andata benissimo, questo stadio così pieno ci gasa ed è bellissimo correre davanti a tanto pubblico.”

La portabandiera dell’Italia e campionessa in carica Sabatini conclude: “Abbiamo rotto il ghiaccio, questa mattina non si dovevano sprecare troppe energie ma solo guadagnare l’ingresso in finale, perché è quella che tutte noi aspettiamo. In questo stadio c’è un’atmosfera eccezionale al contrario di Tokyo in cui c’erano tutte le restrizioni per la pandemia. Questo tifo ci spinge tanto quindi stasera vogliamo fare scintille, perché lo abbiamo detto tutto l’anno: lottiamo per questo podio tricolore e vogliamo regalarci e regalare questo sogno.”

Incappa in una caduta in curva Maxcel Amo Manu nei 200 T64 che non sarà dunque in finale in serata. L’azzurro, campione del mondo sulla distanza nel 2023, perde un appoggio sulla pista bagnata e scivola a terra vedendo sfumare un passaggio di turno alla portata: “oggi non era giornata. È andata così e l’accetto. Fa parte del gioco e non posso farci più nulla ormai. Quando ho cercato di accelerare in curva ho perso l’appoggio con la protesi e sono scivolato sulla pista bagnata.”
Nei giorni precedenti la gara, l’azzurro aveva avvertito un dolore all’addome a seguito della partenza dei 100 che ne aveva messo in dubbio la partecipazione alle semifinali di oggi, ma con una prova di forza si era presentato ai blocchi motivato a regalarsi un altro podio paralimpico.

Non riesce l’impresa neanche all’altro velocista impegnato nelle batterie dei 200 T64 Fabio Bottazzini, che lo scorso anno incantò con un secondo posto iridato a sorpresa in terra francese, ma che si presentava ai Giochi dopo una stagione in cui un intervento chirurgico lo aveva tenuto lontano dalla pista per diverso tempo. Il giovane portacolori dell’Italia chiude la propria batteria in 23.97 che non gli consente di accedere alla finale: “Pensavo di valere molto meno, in campo di riscaldamento mi sentivo molto bene ed ero fiducioso, mentre ora mi sto mangiando le mani. Comunque è la prima esperienza, faccio atletica da soli tre anni e già ho partecipato a tutte le maggiori competizioni quindi questo era solo un assaggio in vista di gare future da affrontare con più consapevolezza. Non ero mai entrato in uno stadio così pieno, anche se non avevo l’impressione di essere in ansia ma forse l’avevo senza rendermi conto. Questa volta è andata così, ora mi impegnerò il triplo per tornare sui vecchi tempi che facevo prima dell’operazione.” Sulla caduta del compagno di squadra commenta: “Quando ho visto Manu cadere ho urlato. Purtroppo sono cose che capitano, in fondo io ho vinto un argento mondiale così perché il costaricano Guity è caduto la scorsa estate. Ad ogni modo lui quello che doveva dimostrare l’ha dimostrato arrivando secondo nei 100 dopo una partenza difficile. Ha fatto vedere di essere uno dei migliori, o anzi per me il migliore in assoluto. Questi sono solo incidenti che purtroppo possono accadere, l’importante è che non si sia fatto male.”

Caironi vince, Sabatini cade quando è 1ª e ostacola Contrafatto (poi 3ª) Monica Contrafatto: “Mi dispiace davvero di averla danneggiata, non avrei mai voluto questa fine, ma eccoci qua. Affronterò anche questa. È stato un anno difficile”