AUTO-GOL: per un’etica dell’orientamento!
Senza annoiarvi troppo e senza utilizzare troppi tecnicismi, vale sempre il detto “a buon intenditor poche parole”. Avete sentito parlare del Programma GOL? Vuol dire “Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori” e sono stati investiti milioni di euro per poter aiutare le persone fragili a trovare un posto in società, a trovare un posto nel mondo! E si tratta di persone che quel posto non ce l’hanno, non ce lo hanno mai avuto oppure lo hanno perduto. Si tratta di persone che soffrono, che hanno storie complesse e complicate alle spalle, che evidenziano fisicamente i segni della fatica di vivere e del dolore che troppo spesso li accompagna. Ieri abbiamo conosciuto due dei cosiddetti “utenti GOL”: un uomo di 50 anni, single, divorziato con disabilità al 35%, in causa legale con la moglie; era un addetto alla sicurezza ma la causa penale gli ha fatto perdere l’abilitazione; ha la terza media, non conosce mezza lingua, non usa il computer,non sa dove sbattere la testa, piangeva a rotta di collo! Poi arriva una donna, arriva in pullman, sudata, ansimante, a pelle soffre di un disturbo d’ansia (ma io non sono psicologo, è solo una percezione), è arrabbiata con il mondo, con la società, con le persone che la circondano (anche se in realtà è sola, molto sola). Non posso dire che avesse addosso uno Chanel n.5 ma sicuramente olezzava di grappa barricata! Questi sono solo due esempi dei cosiddetti “utenti GOL”, vite trasformate in numeri di matricola, vittime di servizi burocratizzati che pensano solo a guadagnare sulla pelle degli altri, vittime di un sistema in cui un servizio che dovrebbe aiutare viene erogato allo stesso modo di una macchinetta da caffè da quelli che oggi si definiscono Orientatori. All’improvviso, ora, siamo tutti orientatori: questa è l’epoca degli orientatori all’improvviso. No, Grazie! Come può un tirocinante di 20 anni aiutare persone con queste storie? Come può un ragazzo di 24 anni che non sa nulla di orientamento essere veramente d’aiuto ad una persona fragilissima in carne ed ossa? Per non parlare del fatto che la stragrande maggioranza degli “utenti GOL” non sa nemmeno di essere “utente GOL”, per non parlare del fatto che almeno il 50% degli utenti GOL non parla una parola di italiano e per non parlare del fatto che noi operatori dovremmo chiamarli al telefono (se rispondono) e spiegare che “se non vieni al colloquio di orientamento, la legge dice che perderai il reddito di cittadinanza e/o che la tua NASPI sarà decurtata”.
Servizi erogati come caffè dalla più scadente delle macchinette automatiche, da parte di braccia “prestate all’orientamento” che non hanno formazione, non hanno competenze, non hanno coscienza della profonda umanità e difficoltà del lavoro in cui si stanno ficcando.
Mi dispiace molto: milioni investiti per aiutare che si trasformeranno nell’ennesima pratichetta standardizzata utile solo ad uccidere quelle poche speranze che, nonostante tutto, restano ancora nel cuore delle persone.
Certo, alla fine avremo i numeri ed allora diremo che sono stati fatti 14mila colloqui e che sono stati incassati 400mila euro, diremo che 5mila persone avranno fatto un corso di 40 ore che non gli servirà a nulla e cosi i gestori saranno sempre più ricchi e i poveri saranno poveri e disoccupati esattamente come prima.
Tutti saranno soddisfatti: gli impiegati prestati ad un lavoro che non hanno saputo fare se non con istruzioni last minute che nemmeno sfiorano la dignità delle persone che incontrano, i gestori che avranno venduto i loro servizi, gli enti preposti che evidenzieranno la positività dei numeri.
Ma io mi chiedo una cosa: dove sono i professionisti dell’aiuto e dell’orientamento? Dove sono gli utenti e le loro vite? E’ stato messo in piedi un sistema enorme eppure manca una piccola cosa: la “customer satisfaction” come amano chiamarla gli addetti.
Caro utente, il servizio ti ha soddisfatto? Perché? Ti è stato utile? Perché? In che modo ha impattato la tua vita? Quale valore ha portato nel tuo percorso di vita? Quale svolta ha determinato nel tuo progetto di vita?
Un grande sistema, nel quale manca proprio il termine primo: I BENEFICIARI. Il motivo è semplice, perché i benefici, quelli veri, non ci saranno! Il programma GOL rischia di diventare un clamoroso AUTO-GOL e ad incassare i colpi saranno proprio “gli utenti” che avremmo dovuto aiutare.
L’orientamento è una cosa seria, l’etica è una cosa seria, la dignità è una cosa rara.
Cristian Flaiani, Orientatore
Ascoli Piceno, 24 giugno 2023