Bellini: “Ascoli competitivo”. Le prime dichiarazioni di Giorgi e Cacia
Oltre al Presidente e ai due calciatori erano presenti anche la Signora Marisa, i soci Faraotti e Ciccoianni e il DG Lovato.
Presidente Bellini: “Ho sentito l’allenatore al telefono ieri e gli ho detto: ‘Se non vinci ti taglio la testa’ – ha scherzato il Patron – “Quella che abbiamo è una squadra competitiva, abbiamo un gruppo di calciatori esperti e un altro gruppo di giovani; il pallone però è rotondo e non si sa mai cosa può succedere, il progetto prevede il ritorno in A in 3-5 anni. Se il mercato è finito per noi? Il mercato non è mai chiuso. Ora la Società è molto ben organizzata, non ci sono punti deboli, siamo sempre trasparenti e da tutti quelli che lavorano nell’Ascoli voglio onestà assoluta. Questo è il mio stile e quello che vogliamo in Società. Abbonamenti? Capisco la situazione economica della Città e speriamo che piano piano le cose si rimettano in sesto; per questo abbiamo fatto dei prezzi stracciati per la campagna abbonamenti, i miei collaboratori sono stati furbi” – scherza il Presidente – “Non mi hanno fatto neanche vedere i prezzi. Noi come Ascoli cerchiamo di fare sempre il possibile, anche il Centro Sportivo darà lavoro a qualcuno con l’auspicio che le cose migliorino”.
Battista Faraotti: “Gigi Giorgi non ci ha mai lasciato e sui social il gol segnato contro l’Ancona in questi giorni è tornato di grande attualità e viene riproposto in tutte le salse. Cacia è un regalo che ci siamo voluti fare. Che dire? Ora siamo in gioco e giochiamo. Siamo orgogliosi di avere con noi calciatori come loro che dalla A sono scesi in B per giocare con l’Ascoli. Se ripenso al campionato di Lega Pro dico che siamo stati all’inferno, ora cerchiamo di fare del nostro meglio, abbiamo un Presidente straordinario e noi soci condividiamo con lui questo progetto”.
Gianluca Ciccoianni: “L’intelaiatura questa squadra ce l’aveva già e ora con i nuovi innesti l’abbiamo consolidata. Ho conosciuto Cacia nella gara Pro Piacenza-Ascoli della scorsa stagione. Era seduto in tribuna non distante da me e vedevo che guardava incuriosito i numerosi tifosi dell’Ascoli presenti nel settore ospiti. Ricordo di avergli detto – Anche noi abbiamo come voi a Bologna un Presidente americano – “Mi guardò un po’ perplesso dato che neanche ci conoscevamo e poco fa gli stavo ricordando questo episodio”.
Gianni Lovato: “Credo che la vetrina oggi debba essere per Cacia e Giorgi. Voglio solo evidenziare l’approccio che entrambi hanno avuto all’Ascoli; nonostante la categoria inferiore, sono voluti venire in quella che senza dubbio è una piazza che sa essere unica”.
Gigi Giorgi: “E’ bellissimo tornare qui, a casa, in una Società con una programmazione e un futuro, tanto che mi sembra di stare in un’altra città, molto diversa da quella in cui avevo giocato dal settore giovanile in poi. Voglio ringraziare il Presidente e la Signora Marisa, i Soci e il Direttore perché sono qui grazie a loro; la trattativa è stata complicata, Mister Reja mi voleva ancora a Bergamo e lo ringrazio per la grandissima stima che ha avuto nei mei confronti, ma non c’erano le condizioni per restare; se chi comanda non ha fiducia in te, allora è meglio andare. Oggi ho realizzato un sogno tornando ad Ascoli. Se siamo qui però dobbiamo dire grazie ai ragazzi che lo scorso anno hanno vinto il campionato. L’entusiasmo che c’è ad Ascoli va indirizzato nella maniera giusta, sento che in giro si parla come se dovessimo ammazzare il campionato, ma non è così, il nostro approccio deve essere quello della squadra ultima arrivata, quindi umiltà e spirito di sacrificio. Prima puntiamo all’obiettivo minimo e più avanti si vedrà”.
Daniele Cacia: “E’ stata una trattativa lampo, a Bologna mi sono ritrovato ai margini e mi è dispiaciuto molto perché ancora una volta sono tornato in A senza potermi giocare le mie carte. Quest’estate avevo fatto un ottimo ritiro col Bologna, forse il migliore finora, ero contento di aver convinto anche Delio Rossi, ma a volte le scelte vengono prese dall’alto e non dall’area tecnica. A 32 anni speravo di giocarmi la mia forse ultima chance in A e questo sogno pribito ora lo coltiverò qui. Non mi piace molto parlare perché preferisco farlo con le prestazioni in campo. Obiettivi personali? Coincidono con quelli di gruppo, mi piacerebbe ripagare la fiducia che questa Società mi ha dato”.