Comunicato: L’Ascoli risponde a Papa waigo
Opzione che l’Ascoli Calcio ha fatto valere il 30 maggio 2012 inviandone copia al diretto interessato presso l’indirizzo contrattuale e alla Lega, che, in data 11 giugno, ratificava l’operazione. L’Ascoli Calcio ha avuto anche premura di consegnare la lettera a mano al calciatore, che, in data 30 maggio, sottoscriveva per presa visione.
E’ doveroso precisare che nell’opzione dello scorso anno erano già stabilite le cifre che sarebbero entrate in vigore nel momento in cui la Società l’avesse esercitata. Contrariamente a quanto dichiarato dal Sig. Papa Waigo, nessuno gli ha proposto un ritocco pur di farlo rimanere perché, come già detto, la cifra di cui il calciatore parla era già prevista nell’accordo economico chiuso e ratificato un anno fa. Nell’incontro citato da Papa Waigo, risalente a circa due settimane fa, la Dirigenza è stata molto chiara. Pur comprendendo, infatti, le difficoltà che possono spingere il calciatore a richiedere lo svincolo, la Società, che ha investito e creduto in lui, non può permettersi di non richiedere una contropartita per il suo cartellino.
Ciò significherebbe rinunciare ad un’entrata economica, che invece, contribuirebbe al rispetto delle scadenze e dei sempre più stringenti parametri economico-finanziari imposti dal sistema di Licenze Nazionali, parametri che, se non rispettati, farebbero incorrere in una sicura penalità. L’unica soluzione sensata e percorribile è stata, invece, quella di chiedere al giocatore stesso ed ai suoi procuratori di adoperarsi affinché fosse possibile aprire una trattativa con l’Al Wahda – di cui la Società bianconera era venuta a conoscenza dagli organi di stampa – o altro club interessato al calciatore stesso, al fine di agevolare e definire al più presto la cessione di Papa Waigo, stante la sua ferma volontà di lasciare l’Ascoli Calcio e, più in generale, il calcio italiano.
Al di là della richiesta di svincolo del calciatore, la Società ha poi esaudito tutte le richieste del Sig. Papa Waigo per agevolare la trattativa in Dubai, compresa quella di presentarsi in ritiro precampionato con un giorno di ritardo. Per di più, vista l’inerzia dei procuratori, la società ha anche provveduto a contattare direttamente la Società Al Wahda ed è ancora in attesa di ricevere risposta per aprire una trattativa che dia contemporaneo beneficio all’Ascoli e al calciatore. La Società bianconera è infatti ampiamente disposta a trovare un accordo con la società di Dubai, che, certamente, non avrà problemi ad andare incontro alla richiesta, niente affatto esosa, dell’Ascoli Calcio.
Il Sig. Papa Waigo chiede comprensione per i suoi problemi familiari. L’Ascoli Calcio chiede al Sig. Papa Waigo comprensione per i problemi che sta creando alla Società. La sua assenza rappresenta una gravissima mancanza di rispetto non solo nei confronti dell’Ascoli Calcio e del Presidente Benigni, che lo ha sempre trattato come un figlio, ma anche verso tutti i tifosi che lo hanno sempre sostenuto. Anche l’Ascoli Calcio ha molte famiglie da tutelare, così come un’intera struttura, un blasone ed una storia. Dispiace leggere che il Sig. Papa Waigo si è “ritrovato legato alla Società bianconera fino a giugno 2014 senza possibilità di poter fare nulla”, come se giocare per l’Ascoli Calcio fosse un fardello da portare addosso o un vincolo non gradito.
Espressione fra l’altro molto poco in sintonia con le dichiarazioni d’amore ai tifosi che si leggono subito dopo. Riguardo invece alla disponibilità manifestata dal giocatore a rinunciare ai suoi stipendi, bisogna precisare che ciò non è possibile. Infatti la messa in mora, notificata alla società tramite raccomandata del suo legale lo scorso 4 giugno, obbliga l’Ascoli Calcio a versare gli stipendi maturati anche prima delle normali scadenze. In conclusione l’Ascoli Calcio è e sarà riconoscente al Sig. Papa Waigo così come a tutti i suoi compagni di squadra, visto che la salvezza raggiunta lo scorso anno è stata merito di tutti, ma ci si augura che anche lui sappia trovare il comportamento più consono nei confronti di una società che lo ha rigenerato e rilanciato verso il calcio che conta. Per questo lo si invita a tornare per trovare insieme e senza inutili guerre, la soluzione migliore per tutti.