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Conferenza DG Lovato: “Vanno individuati i colpevoli, no alle etichette su Ascoli e la tifoseria”

© 2014 Ascoli Picchio FC 1898 S.p.A.Si è svolta questa mattina alle 11:30, presso la sede dell’Ascoli Picchio, la conferenza stampa del Direttore Generale Gianni Lovato in merito ai provvedimenti adottati dal Prefetto di Ascoli Piceno a seguito della determinazione n. 14 del CNIMS:

 

“Proprio nella settimana in cui la Società bianconera si è fatta promotrice della campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne, ci ritroviamo a dover commentare quanto accaduto in occasione della partita di Pisa. Dico subito che l’Ascoli Picchio esprime solidarietà a chi è stato oggetto di atti violenti, sia che si tratti di Steward sia che si tratti di Forze dell’Ordine. Su uno striscione esposto dai nostri sostenitori a Pisa era scritto “Il coraggio non ha colore”; bene, penso che non lo abbia neppure la solidarietà nei confronti di chi è vittima di atti violenti. Certo, potranno esserci state delle provocazioni, cosa di cui hanno parlato anche i media pisani, che hanno scritto di agguati ad opera dei tifosi del Pisa, ma questo non giustifica l’aggressione agli steward o il furto in autogrill. Per quanto riguarda il cancello d’ingresso alla curva sfondato, cosa che non deve accadere, la soluzione la vedo più semplice: chi ha comprato il biglietto deve poter accedere al proprio settore  per tempo, non a gara in corso, soprattutto se il tragitto dai pullman allo stadio è attraverso vie anguste, strette e i tornelli sono pochi o, addirittura, uno soltanto. Occorre però fare chiarezza su un punto: noi siamo in Lega Pro la Società che muove il maggior numero di tifosi in trasferta. Come Ascoli Picchio non abbiamo problemi a schierarci contro chi commette atti di violenza sotto la nostra bandiera, ma bollare un’intera tifoseria e un’intera Città come violenta, non mi sembra giusto. A Ferrara i nostri tifosi erano in 700, a L’Aquila e San Marino oltre mille e non è mai successo nulla. Quindi evitiamo di etichettare un’intera tifoseria, anche perché è il modo più facile per uscire fuori dal problema: tutti colpevoli, quindi, nessun colpevole. Invece se c’è un colpevole, va individuato. I fatti di Pisa hanno portato all’Ascoli multe salate, impossibilità di vendere biglietti in curva per la gara di domenica, tre trasferte vietate, tutto questo in una fase cruciale della stagione. Ora chiedo: ma cosa avrebbe potuto fare l’Ascoli per evitare i fatti di Pisa? La risposta è semplice: al di là di fare appelli e sensibilizzare le organizzazioni di tifosi, non possiamo fare. Quando giochiamo in casa possiamo aumentare il numero degli steward, ma in trasferta nulla è possibile. Trovo obsoleto nel 2015 il principio della responsabilità oggettiva perché di fatto esistono tutti i mezzi di videosorveglianza per individuare i colpevoli. Anche noi valuteremo il da farsi nei confronti dei colpevoli, che hanno creato all’Ascoli danni patrimoniali e di immagine. Approfitto, inoltre, per invitare tutti alla calma, ad evitare il vittimismo in occasione delle prossime partite. Le teorie complottistiche non hanno ragione d’essere; l’Ascoli osserva le regole, non è contro il sistema, ma all’interno del sistema e va detto che le decisioni da parte del Casms e dell’Osservatorio sono figlie delle relazioni delle questure.

Detto questo non perdiamo di vista il nostro obiettivo primario di campionato, abbiamo tutte le carte in regola per superare anche questa difficoltà. Invito tutti i tifosi a non rendersi protagonisti di atti violenti e di vigilare sui “cani sciolti”, affinché non compiano azioni che potrebbero produrre altri provvedimenti nocivi per tutti.

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