Fioravanti: “Ceriscioli vuole azzannare una città stremata dal terremoto e sacrificare l’ospedale Mazzoni”
Nonostante tre inviti ad altrettanti Consigli comunali aperti sul tema della sanità, il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha pensato di rispondere picche ogni volta. Una figura istituzionale che tratta così i cittadini del sud delle Marche giustifica la sua posizione da ultimo in classifica pubblicata dal Sole 24Ore.
Ora, se è davvero irrituale per un rappresentante politico disprezzare una funzione di per sé insita nel ruolo che il voto degli elettori ha legittimato, cioè incontrarli tanto a nord, che al centro o al sud delle Marche, diventa un affronto quando invitato in una data che poteva scgliere nel mese di aprile per illustrare il nuovo Piano socio sanitario agli ascolani opponga un nuovo irrispettoso diniego. E lo fa Ceriscioli con alterigia, con l’arroganza del potere che fa discriminare un impegno prettamente politico e di parte come la sua presenza ad un incontro del Partito Democratico, anch’esso sulla sanità, e soprattutto nella stessa città capoluogo, Ascoli Piceno da uno istituzionale che invece riguarda tutta la comunità.
Ceriscioli sbandiera nuovi piani sanitari dopo quattro anni che è scaduto quello precedente. Dopo aver polverizzato 200 milioni di euro lasciatigli in dote dalla giunta Spacca senza aver realizzato le case della salute previste da quel piano per abbattere le liste d’attesa.
Ceriscioli tratta da figliastri i cittadini del Piceno, vuole sacrificare l’ospedale Mazzoni con le sue qualità professionali e umane. Vuole azzannare una città stremata dal terremoto togliendole la sua più grande azienda. Al Mazzoni lavorano 1.200 persone tra personale medico e paramedico.
Il presidente Luca Ceriscioli imbraccia la bipenne come un moderno Attila per abbattere i diritti alla salute degli ascolani. Prosciuga le risorse della mobilità attiva, guadagnate con la propria professonalità del comparto sanitario del Piceno sul flusso di pazienti che arrivano dall’Abruzzo, per risanare le carenze di Marche Nord e della sua Pesaro.
Ascoli Piceno e i suoi cittadini sarà sulle barricate per impedire questo disegno osceno e lo farà pensando anche ai bisogni di sanità delle aree interne.