FIR Alfredo Gavazzi tenta per TERZO MANDATO
l Presidente della FIR Alfredo Gavazzi ha annunciato oggi l’ intenzione di candidarsi per un terzo mandato alla guida dell’organo di governo del rugby italiano.
Eletto per la prima volta alla guida della FIR il 15 settembre 2012, è stato confermato Presidente quattro anni più tardi, il 17 settembre 2016.
Nato a Brescia il 24 giugno 1950, è membro del Consiglio World Rugby e nel Board di Sei Nazioni.
Questa la dichiarazione del Presidente Gavazzi:
“Dopo essermi consultato con la mia famiglia e averne informato i colleghi consiglieri, ho deciso di presentare la mia candidatura a Presidente della FIR per il quadriennio olimpico 2020-2024.
Ho riflettuto a lungo prima di mettermi a disposizione, ancora una volta, del movimento e del gioco che amo, valutando l’evoluzione di una serie di problematiche fisiche con cui mi sono confrontato e che hanno toccato persone a me intimamente vicine.
Il fiorire di candidature alla Presidenza FIR che ha caratterizzato il recente passato è segno di vitalità del nostro sport e ho il più profondo rispetto di coloro che, nei mesi a venire, concorreranno insieme a me per guidare la Federazione.
Il rugby mondiale, quello dell’Emisfero Nord in particolare, si accinge a vivere una profonda trasformazione e, nel futuro prossimo, la finalizzazione di accordi finanziari di rilevante portata garantirà nuove, ingenti risorse per il movimento italiano.
Il contesto storico, così come la volontà della Federazione di guidare le nostre comunità fuori dalla crisi della pandemia, hanno fortemente influenzato le mie decisioni.
Anche in virtù di questi imminenti sviluppi ho considerato doveroso avanzare la mia candidatura per un terzo mandato. Mai come nel quadriennio venturo vi sarà necessità di una figura capace di unire profonda conoscenza della struttura federale, esperienza e cultura manageriale, un lungo percorso politico-sportivo in Italia e all’estero.
Ho vissute esperienze preziose, sviluppato una conoscenza minuziosa della struttura federale e lavorerò per creare le condizioni per cui, nel quadriennio a venire, i membri di Consiglio possano acquisire esperienze gestionali, nazionali e internazionali che li formino adeguatamente, preparandoli per un’eventuale candidatura al vertice che consenta loro un’adeguata conoscenza della governance italiana e mondiale.
In questi due mandati alla guida della Federazione abbiamo attraversato periodi non semplici, tanto in campo che lontano da esso, rimanendo sempre fortemente coerenti con la nostra visione di un Gioco inclusivo, capace di influenzare con i propri valori la cultura sportiva e sociale degli italiani, mantenendo i nostri Club al centro della nostra visione.
Sono loro i soci della FIR e al loro benessere ed alla loro crescita è nostro dovere rivolgere la nostra primaria attenzione.
Abbiamo riallineato il progetto per l’alto livello giovanile, ottimizzando le strutture formative per i nostri giovani, agevolando e valorizzando il lavoro delle nostre Società: un processo che ci ha consentito di consolidarci stabilmente tra le migliori dieci Nazionali U20 al mondo, imprescindibile per crescere anche a livello seniores, con due ottavi e un nono posto negli ultimi tre Mondiali di categoria.
I risultati ottenuti sulla scena internazionale giovanile hanno certificato la nostra crescita. E come tacere delle nostre Azzurre, una fonte d’ispirazione per tutte quelle bambine che, sempre più, si avvicinano con grinta e passione alla palla ovale, sognando l’Italdonne e il Sei Nazioni?
Nel quadriennio che ci aspetta, l’efficacia dei nostri investimenti assumerà un’importanza vitale. Conoscere la FIR, ma anche i nostri partner e competitor, sarà essenziale per guidare i nostri investimenti in modo funzionale ed efficace allo sviluppo del rugby italiano dell’era post-Covid, sia a livello nazionale che sulla scena internazionale.
Il mio impegno è chiaro, il desiderio di mettermi ancora una volta al servizio del movimento, forte. Le linee guida del progetto che intendo perseguire insieme a coloro che mi affiancheranno in questa avventura sono chiare e, presto, avrò modo di illustrarle al movimento.
Nei mesi a venire non mancheranno le opportunità di confronto con gli altri candidati alla presidenza. Auspico che tutti insieme, democraticamente e con il bene del rugby al cuore del dibattito, potremo instradare il nostro splendido sport verso il miglior futuro possibile. Sono nel rugby da più di cinquant’anni e non potrei essere più entusiasta di questa nuova sfida”.