Ascoli Calcio fc 1898

Frosinone-Ascoli: la partita speciale di Ivan Lanni

Ivan Lanni, al terzo anno a difesa della porta dell’Ascoli Picchio, ha parlato del prossimo turno di campionato, in programma domenica 13 novembre al “Matusa” di Frosinone. Una gara particolare per il n. 1 dell’Ascoli, che, nativo di Alatri, comune di quasi 30.000 abitanti in provincia di Frosinone, si “scontra” con il suo passato:

“Questa è per me una settimana diversa dalle altre perché è obiettivamente una gara particolare, ci sarà la mia famiglia al gran completo, mamma Rossana, papà Roberto, la mia ragazza Veronica, mio fratello, parenti e amici, alcuni dei quali anche tifosi del Frosinone. Sono tornato a casa per questi tre giorni di vacanza ma non voglio vedere nessuno” – scherza Ivan – “Immagino gli sfottò, qualche amico ha già cominciato… Preparerò la partita come tutte le altre concentrato sul lavoro di squadra piuttosto che sull’importanza che ha per me la gara”.

Lanni racconta dei suoi inizi da portiere in presenza di suo nipote Daniele, 6 anni e prossimo ad iscriversi ad una scuola calcio del posto, ovviamente come portiere, seguendo la strada dello zio Ivan e una “tradizione” o casualità che fa di Alatri il luogo che ha “sfornato” tanti portieri, Iannarilli, Benassi, Mangiapelo:

“E’ vero, siamo tanti, ma penso sia una casualità o forse sarà merito delle mamme di Alatri e dell’aria buona che c’è qui. Ho iniziato a giocare a Veroli all’età di sei anni; a dieci anni fu l’allenatore Santacaterina a notarmi e a portarmi a Frosinone, iniziai con gli Esordienti e restai lì fino a 13 anni, al mattino andavo a scuola a Frosinone, al pomeriggio mi allenavo e la sera tornavo in famiglia ad Alatri; con me c’erano anche alcuni compagni di scuola e quindi era tutto più semplice. All’età di 13 anni feci un provino con la Roma, Bruno Conti mi chiamò e la vidi come la grande occasione anche se a quell’età non ti rendi conto che quello che ti piace fare può diventare un lavoro. Il primo anno avevo come preparatore Valenti, l’anno successivo Filippi, che ora allena Buffon alla Juventus e il terzo anno Franco Superchi, l’ex calciatore di Fiorentina e Roma. Non ho nessun rimpianto, sono contento delle scelte e del percorso fatti finora e poi a casa mia tifano tutti Roma, come me”.

Una partita quella di domenica che, al di là dei ricordi, rappresenta per l’Ascoli una sfida che può allungare la striscia positiva di tre partite:

“Dovremo essere bravi a replicare la partita che abbiamo giocato a Carpi” – ha proseguito Lanni – “Dietro avremo il nostro bel da fare con Ciofani e Dionisi; in generale il Frosinone è squadra forte, è sceso dalla Serie A confermando gran parte dell’organico, ci sono tanti calciatori da tenere d’occhio, Soddimo e altri. Dovremo mettere in campo massima attenzione, essere reattivi su ogni palla, insomma ci aspetta anche al “Matusa” una “guerra”.

Gli obiettivi finali fra Ascoli e Frosinone sono ben diversi:

“Il Frosinone vuole tornare subito in massima serie, noi siamo in linea con il nostro obiettivo salvezza; dispiace per le prime partite in cui avremmo potuto fare più punti e invece siamo tornati a casa con poco o niente. Al di là di questo, sono contento per quanto abbiamo fatto finora, badiamo ad essere più concreti rispetto all’inizio, da prima di Cittadella abbiamo cambiato modo di giocare dimostrando di essere più cattivi e di saper fare la “guerra” quando serve e credo che fare sette punti in tre partite, due delle quali fuori casa con squadre seconde in classifica, sia un ottimo risultato. Dopo aver mostrato un buon gioco creando tanto e non raccogliendo nulla, finalmente in match come Carpi o Cittadella siamo stati più concreti. 12 gol subiti in altrettante partite ci può stare in un campionato di B, ma avremmo potuto fare tanto meglio se escludiamo la partita col Verona, che è quella che mi suscita maggiore rimpianto perché, senza quei quattro gol incassati, saremmo posizionati anche meglio”.

Sulla sua migliore parata nelle prime 12 giornate non ha dubbi:

“Quella su Kouame in Cittadella-Ascoli quando la gara era ancora ferma sullo 0-0”.

Quella di domenica sarà una trasferta che vedrà tanti tifosi bianconeri al seguito della squadra:

“Saranno in tanti” – dice Ivan – “E’ una trasferta di un paio d’ore e poi arriva dopo il rinvio della partita con l’Entella, spero possa essere un modo per distogliere quante più persone possibile dalla situazione che si sta vivendo ad Ascoli e nei paesi limitrofi. Noi calciatori questa settimana a Grottammare l’abbiamo vissuta in modo più tranquillo rispetto alla precedente, ma tante persone hanno continuato a vivere nell’ansia. Le scosse di assestamento continuano e penso che quella di rinviare la gara sia stata la decisione migliore; una scossa, anche piccola, durante la partita in questo momento avrebbe potuto rappresentare un problema”.

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