L’arresto di Mongardini scuote anche l’Arquata
Il caso, Marco Mongardini, presidente dell’Arquata Foot Ball Calcio di cui tanto si parla, ha suscitato clamore in seno alla società e in tutto l’ambiente calcistico marchigiano. E’ arrivato, come fulmine a ciel sereno, in un momento particolare del campionato con la squadra prima in classifica del raggruppamento D di Prima categoria. A questo punto ci si chiede: quali ripercussioni si determineranno in seno alla società rimasta, momentaneamente, priva del suo presidente? Ne abbiamo parlato con il vice, Walter Di Matteo. “Marco (presidente ndr), in occasione di una gara casalinga, capitò ad Arquata ed in quella occasione si propose come presidente. Proposta che noi accettammo, volentieri, anche perché avevamo problemi di bilancio”. .Che succede ora, alla societò, senza il presidente?: “Ci riuniremo, con tutti i giocatori per analizzare la nuova situazione che si è venuta a creare. Il problema di fondo sono i rimborsi, che ora non potremo più onorare. A loro chiederemo se sono, comunque, disposti a giocare senza percepire alcun compenso, per portare a termine il campionato nel migliore dei modi”. Dimatteo si augura che tutti i giocatori, in questo particolare momento, dimostrino maturità, comprensione, senso di responsabilità ed in particolare attaccamento ai colori sociali e al presidente Mongardini. Sarà l’occasione per smentire tutte quelle voci che li accusano di essere dei mercenari, opportunisti, o di tornaconto, che non c’è mai stato, e che hanno giocato per il solo piacere di sentirsi ancora attivi. Nelle sue dichiarazioni, il nostro interlocutore tiene a precisare ulteriormente: “Noi dirigenti, oltre ad essere grati a Marco, per quello che ha fatto fino ad oggi, ci sentiamo solidali alla sua persona. Ha tutta la nostra riconoscenza e comprensione. Mi preme sottolineare che, per quanto riguarda la situazione finanziaria della società Arquata, non ci ha lasciati debiti e pertanto non figurano situazioni pregresse da saldare con nessuno debitore. La nostra speranza è che Marco torni ad essere il presidente dell’Arquata Football Calcio come lo è stato fino a domenica scorsa. Con lui ci siamo trovarti bene e non annoverarlo più fra di noi, significa una grossa perdita per il futuro della nostra società. Speriamo che da questa spiacevole situazione, Marco possa uscirne immune”. Per quanto concerne i suoi programmi, Marco Mongardini voleva fa re di Arquata un centro sportivo, Arquatello, che avrebbe data maggiore sviluppo al turismo locale. Ora la parola passa a chi dovrà giudicarlo per colpe che a lui, al momento, gli vengono attribuite.