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L’assessore Bravi sulla visita del ministro Bussetti nelle Marche: “Occasione importante per il territorio e la scuola”

“La visita a Macerata e Tolentino del nuovo ministro dell’istruzione Marco Bussetti sarà un’occasione importante per il territorio e per la scuola in cui il governo centrale potrà acquisire coscienza e reperire realisticamente il fabbisogno della nostra regione. Il primo atto formale della Giunta marchigiana nei confronti del nuovo governo era stata proprio una lettera al ministro dell’Istruzione, a poche ore dal suo insediamento, in cui si rappresentavano le criticità e le priorità indispensabili per non arrestare il complesso processo di ricostruzione del territorio e di ripopolamento dell’entroterra, che, per precisa scelta dell’esecutivo regionale, parte dalla scuola”. Lo afferma l’assessore regionale Loretta Bravi. “Sin dal primo sisma – prosegue Bravi – la Regione ha costantemente dialogato con il Miur, per farsi portavoce delle principali urgenze dei territori terremotati, in particolare della necessità di mantenere l’organico a prescindere dal numero degli alunni e, laddove ancora le scuole non sono ripopolate, di tenere a disposizione gli organici. Ciò, per non mortificare la progettualità del dimensionamento scolastico in questi comuni, in cui è in atto un processo graduale ma costante di ripopolamento. Anche il nuovo ministro, dunque, è stato tempestivamente informato delle nostre istanze sulla scuola, che rappresentano una tra le condizioni fondamentali per il rientro a casa delle popolazioni colpite dal sisma e, quindi, per contribuire a ridare vita ai nostri paesi. Il Miur, tra l’altro, è anche a conoscenza di un progetto territoriale impostato da più Comuni”. “Il carteggio intercorso con la ministra Fedeli – conclude l’assessore – è stato già inviato al nuovo ministro Bussetti, per favorire la continuità nella relazione istituzionale e nella progettazione avviata. Confidiamo nella sua attenzione e nella proroga quinquennale dell’intervento straordinario sul sisma per questi territori, che a partire dalla scuola ricominciano a vivere e a progettare il loro futuro”.