Nel segno del colore azzurro la nuova stagione di paraciclismo per i marchigiani Giorgio Farroni e Stefano Stacchiotti
Orgoglio azzurro paraciclismo marchigiano con Giorgio Farroni e Stefano Stacchiotti, protagonisti di recente al ritiro della nazionale italiana di paraciclismo del cittì Mario Valentini che ha avuto luogo in Abruzzo a Francavilla al Mare.
Il ritorno alla normalità è ancora un miraggio ma lo sport paralimpico sta cercando di stringere i denti per non cedere alla pandemia: il raduno della nazionale è stato accolto come un lieto evento in prospettiva delle gare di Coppa del Mondo (Ostenda in Belgio tra il 6 e il 9 maggio) oltre ai Mondiali (Cascais in Portogallo tra il 9 e il 13 giugno) e alle Paralimpiadi di Tokyo tra fine agosto ed inizio settembre.
Le Marche sono rappresentate nel giro azzurro della nazionale dall’esperto e plurimedagliato Farroni (di Fabriano) e dalla new entry Stacchiotti (di Osimo) che militano con l’Anthropos di Civitanova Marche: entrambi sono pronti al primo vero test della stagione con i Campionati Italiani a Marina di Massa, l’11 aprile in Toscana.
Farroni è da circa un ventennio nell’ambiente azzurro paralimpico con un’infinità di medaglie tra gare su strada e a cronometro: “È stato un bel ritiro che è servito a far ripartire in sicurezza il nostro movimento, a rimetterci finalmente in gioco, a riscattare un 2020 senza gare e con il pensiero rivolto ad Alex Zanardi. A Tokyo sarà la mia quinta partecipazione con la nazionale ma davanti a me ci saranno diverse tappe di avvicinamento con le competizioni a carattere nazionale ed internazionale. Grazie all’Anthropos, sto portando avanti con successo un progetto di reclutamento di giovani e di atleti che vogliono scoprire il mondo del paraciclismo. Dove voglio arrivare? Per adesso Tokyo, se sono ancora competittivo potrei ancora allungare di qualche anno la mia carriera”.
Seconda esperienza in un ritiro azzurro per Stacchiotti: “Frequento il mondo del paraciclismo da tre anni, io sono un ragazzo che non si pone obiettivi nella vita ma voglio continuare il cammino che sto intraprendendo con la nazionale più a lungo possibile. Il gruppo azzurro è un ambiente meraviglioso e arrivando dal calcio molti considerano il ciclismo come sport individuale ma è di squadra a tutti gli effetti. Zanardi? Un pensiero a lui c’è sempre anche se l’ho conosciuto poco. Giorgio Farroni mi racconta alcuni aneddoti su Alex e deve essere l’esempio da seguire per tornare sulla retta via quando si ha a che fare con le difficoltà nella vita di tutti i giorni”.
Comunicato Stampa Federciclismo Marche