Parola a Valerio Alesi, quando il goal non ha età!
Trecento reti! Niente male per un calciatore, ancora in attività, a 43anni. Valerio Alesi, ex giocatore dell’Ascoli di serie A e che i tifosi del Picchio ricordano ancora, malgrado la sua età non più giovanile, gioca ancora a calcio. Quest’anno milita nelle file del Villa San Giuseppe, formazione di Terza categoria,. raggruppamento ascolano girone O. Il suo 300esimo gol lo ha messo a segno durante la gara contro la Monteprandonese (2-0). “Quando ho visto gonfiarsi la rete (ha segnato il primo gol ndr) ho provato tanta emozione. Con i miei compagni di squadra il gol tanto atteso lo abbiamo festeggiato, sul campo, con molto entusiasmo. Un traguardo, prestigioso per un bomber. A inizio carriera, non avrei mai immaginato di raggiungerlo”. Alesi è uno di quei giocatori che nell’ambiente del calcio vengono definiti “zingari” per il suo peregrinare da una squadra all’altra. Valerio, in quante squadre hai militato?: “Ho perso il conto, tiene a sottolineare il nostro interlocutore. Non me le ricordo e se volessi l’elenco sarebbe lungo.
Posso dirti che ho giocato in tutte le categorie: dai Professionisti ai Dilettanti tranne in serie B e in C/1 che allora non cera”. Ci dicevi che la tua carriera, di calciatore, la devi anche a qualcuno. Chi vuoi ringraziare!: “Mia moglie e i miei figli. In particolare mia moglie che ha condiviso questa mia passione per il calcio non facendo mai mancare il suo affetto e il suo amore per la famiglia. D’altronde in casa stavo poco per gli impegni con la squadra”. Alesi, la maggior parte dei gol messi a segno, portano un marchio che tutti ti riconoscono: “E’ vero! Le reti su punizione. Sono la mia specialità. Mi alleno cercando sempre di migliorarmi e i risultati mi danno ragione. In campo il compito è affidato, di massima, a me”. In serie A hai debuttato con l’Ascoli. Le cronache dicono che è stato un debutto con il botto. “Esattamente! Come dimenticarlo. Campionato 1983-1984. L’Ascoli giocava a Udine. In quella gara segnai il mio primo gol in serie A. Quel giorno non lo dimenticherò mai, Per un ragazzo che giocava per la prima volta in prima squadra, fu un pomeriggio da campione”. Tanti i gol messi a segno. Qual è stato quello che più ti ha gratificato: “Giocavo in C/2 e quella domenica eravamo in trasferta a Civitavecchia. Rientravo dopo una lunga assenza per infortunio. Fu una di quelle prodezze che voi giornalisti definite il gol della domenica. Feci gol con un tiro da centro campo. Non mi sono più ripetuto”. Molti calciatori emulano o si ispirano a dei campioni. Alesi?: “Beh, il giocatori che mi ha maggiormente impressionato e che è stato il mio punto di riferimento Dirceo quando giocava nell’Ascoli. Di lui ho fatto mio il meglio delle sue qualità e capacità di calciatore”. La gara che è rimasta ancora nei tuoi ricordi e che non dimenticherai mai?: “Quella con il Milan! Dopo Udine debuttai in casa con il Milan. Il pubblico, l’Ascoli ed in particolare il Milan. E sai perché? Sono stato sempre tifoso del diavolo rossonero. E per uno che ha sempre tifato Milan, giocare contro la squadra del cuore credimi, non è stato facile”. Quando appenderai le scarpe bullonate al fatidico chiodo?: “In effetti questo momento, della vita di un calciatore, è già avvenuto. Attualmente, come ricordato, gioco nel Villa San Giuseppe (terza categoria ndr) ed esplico la doppia funzione di allenatore-giocatore e questo grazie alla presidentessa Elisa Di Paolo che mi ha dato l’opportunità di rimanere ancora nel calcio giocato. Non solo, ma giocando ho realizzato i tre gol che mi mancavano per raggiungere il fatidico traguardo delle 300 reti. Pensi di rimanere nel mondo del calcio”: Questo non lo so. Per il momento mi sta bene quello che sto facendo, ovvero, restare con il gruppo che abbiamo allestito. Poi si vedrà se sarà il caso di entrare in un contesto con funzioni di dirigente sportivo”. Pensi di non aver dato quello che avresti voluto dare al tuo Ascoli?: “La mia carriera è stata condizionata da un grave infortunio. Questo ha compromesso la mia attività di calciatore e nel contempo il rendimento che avrei voluto dare alla squadra e quindi alla società che mi ha fatto debuttare e giocare nel massimo campionato. A loro va il mio grazie e la mia riconoscenza”. Se tu potessi quali accorgimenti apporteresti ai campionati così detti minori?: “La terna arbitrale in tutte le categorie. Il solo arbitro, non basta. Ha bisogno di collaboratori di linea che gli facilitano il compito”. Alesi, come sei capitato nel Villa San Giuseppe?: ”E’ stato per volontà della presidentessa, delle due figlie e del marito. Squadra allestita in memoria del genitore della presidentessa, tifoso dell’Inter. Venne a mancare, colpito da infarto, per un rigore fallito da Materazzi “.