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PRESENTATA LA PROPOSTA DI PIANO REGIONALE DI CONTROLLO DEL CINGHIALE

Come comunicato ieri, è stata presentata questa mattina in Regione alle associazioni di categoria una Proposta di Piano regionale di controllo del cinghiale. Presenti, oltre all’assessore alla Caccia, Moreno Pieroni CIA, Copagri, Coldiretti, Confagricoltura Italcaccia, Federcaccia, UNEPET e i rappresentanti degli Ambiti di caccia delle cinque province.  Si tratta di una proposta di Piano quinquennale per la gestione del cinghiale che parte da una ricognizione dei dati degli ultimi cinque anni sulla base di quelli forniti dai diversi Ambiti provinciali di Caccia e che la Regione Marche si appresta ad approvare per la prima volta su base regionale come strumento di pianificazione. Esigenza fondamentale ora, al fine di contenere il problema ed agire efficacemente in modo omogeneo su tutto il territorio per la riduzione dei danni provocati dai cinghiali alle produzioni agro-forestali, è l’accelerazione dei tempi dell’iter ammnistrativo.  Un iter condiviso diffusamente con tutti i soggetti interessati che ora dovranno far pervenire le osservazioni al Piano. Gli obiettivi prioritari sono il contenimento dei danni causati dal cinghiale alle produzioni agro-forestali; la gestione omogenea dell’attività di controllo su tutto il territorio regionale, ad esclusione delle aree protette di cui alla L. 394/91; la verifica dei risultati ottenuti attraverso il monitoraggio costante degli interventi programmati. Il Piano prevede non solo le attività di abbattimento dei cinghiali ma anche le misure di prevenzione del danno utilizzando vari strumenti di cattura e di dissuasione all’accesso nei fondi agricoli.

Nel corso dell’incontro da parte di molte associazioni è emerso un generale apprezzamento in primo luogo per l’impegno della Regione a dotarsi finalmente di uno strumento di programmazione e per le modalità di condivisione che porteranno alla definitiva approvazione.

 

Alcuni dati relativi agli ultimi 5 anni:

 

Il Piano interessa un territorio soggetto a pianificazione faunistica, escludendo quindi le infrastrutture di origine antropica, che misura  833.402 ettari con l’esclusione delle aree protette  da cui deriva che la superficie interessata è pari ad ha. 747.621. In base al censimento ISTAT del 2010 (i più recenti disponibili )  la Superficie Agricola Totale (SAT) nelle Marche è pari a ha. 616.538 mentre la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) è di 471.828 di cui circa ha. 370.000 sono occupati da seminativi. Rispetto ai dati del 6° Censimento in agricoltura (ISTAT 2014) le aziende agricole nelle Marche erano n. 44.866 con una superficie aziendale media è di ha. 10,5, con esclusione delle Aziende zootecniche. A seguito del Terzo Inventario Nazionale del Corpo Forestale dello Stato i boschi occupano una superficie di ha. 311.000 circa.

A fronte di una diminuzione nel corso dei cinque anni della densità stimata, il numero di capi abbattuti è invece in aumento, passando  dai 9376 del 2012/13 agli 11.019 del 2016/17.  L’A.T.C MC2 è il comprensorio territoriale all’interno del quale sono stati abbattuti il maggior numero di individui per annata (n° 8.036), mentre al lato opposto si ritrova l’A.T.C FM con l’abbattimento di n° 1.793 cinghiali.  Va considerato che gli Ambiti Territoriali delle provincie di MC e PU hanno dimensioni e caratteristiche ambientali analoghe, con conseguenti prelievi che si attestano in circa 7-8.00 capi. Analogamente gli Ambiti territoriali delle provincie di AN e AP sono di dimensioni inferiori a quelli delle provincie sopra citate con prelievo che coerentemente si attestano tra 4-5.00 cinghiali. In cinque anni ci sono state complessivamente 5.504 richieste di risarcimento e risarciti danni per 3 milioni e 198 mila euro. Le colture più danneggiate sono quelle dei Cereali e del Girasole.

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