Solo X L’Ascoli si dissocia dal gesto di Forlì
Allo stesso tempo, pur comprendendo il messaggio che il Presidente Bellini vuole far passare, invitiamo la Società a tornare sulla decisione presa a caldo di non mettere in vendita i biglietti per la partita in casa contro il Pro Piacenza, perché riteniamo non sia la soluzione migliore per punire chi ha sbagliato (pochi), ma anzi penalizza i tifosi (molti) che vorrebbero invece stringersi ancora di più attorno all’Ascoli e che a Forlì nemmeno erano presenti, visto che la trasferta era aperta solo ai tesserati. Siamo d’accordo col Presidente sul fatto che i gesti violenti vadano puniti e le regole rispettate: in questo la nostra tifoseria deve compiere uno scatto di “maturità” anche in vista della paventata costruzione di una tribuna attaccata al campo di gioco, altrimenti con gesti simili a quelli di ieri, ancorché isolati e fatti da pochi, rischieremmo di giocare molte partite senza tifosi in conseguenza di probabili provvedimenti restrittivi penalizzanti per l’intera tifoseria, oltre che per squadra e Società.
Riteniamo che tutto questo eccesso di esasperazione che caratterizza l’ambiente non faccia il bene dell’Ascoli, che tra l’altro ha ancora un obiettivo da inseguire, col forte rischio che alla fine di una stagione comunque esaltante e positiva come questa, che ci ha visto tornare protagonisti dopo molti anni caratterizzati solo da “distruzione”, si possano ascoltare paradossalmente più mugugni che applausi.Dovremmo tutti fare un passo indietro: tifosi e Società.
Noi tifosi dovremmo capire che non si può pretendere di vincere per “diritto divino” o perché ci chiamiamo Ascoli, perché in fondo siamo ancora una realtà di Lega Pro, anche se con un futuro roseo di fronte a noi grazie ad una Società seria ed organizzata. Tutto ciò che abbiamo conquistato nella nostra storia lo abbiamo fatto attraverso sofferenze e senza ricevere nulla da nessuno, facendo fronte comune nelle difficoltà. Dobbiamo capire che senza unità non si va da nessuna parte.
Per unità si intende anche che la tifoseria impari ad accettare le sconfitte in cui la squadra ha comunque dato tutto ciò che aveva, riconoscendo che se una squadra è stata capolista per 5 mesi non diventa di colpo “brocca”, né ci potrebbero essere motivazioni plausibili che potrebbero indurre i calciatori a fare “la vacca” o a non puntare alla vittoria del campionato, cosa che, è innegabile, avrebbe per ognuno di loro un tornaconto professionale notevole. Avevamo chiesto loro di onorare la maglia con il sudore e il NON MOLLARE MAI a noi caro e crediamo che se non avessero agito così non saremmo stati primi da novembre a marzo.
Per unità s’intende anche che la Società non “colpisca nel mucchio” fino a discriminare un’intera tifoseria composta da persone per bene che non hanno commesso nulla e che vuole solo tifare ed esprimere la propria gioia o, lecitamente, la propria delusione.
Per cui da parte nostra continueremo a sostenere la squadra nelle restanti 6 partite e poi tireremo le somme, fiduciosi comunque che la Società, ognuno nel proprio ruolo, sappia capire le reali motivazioni che hanno portato la squadra ad un progressivo disgregamento di condizione e convinzione e sappia trovarne le giuste soluzioni per farne tesoro per il futuro dell’Ascoli Picchio che, lo ricordiamo a tutti, non terminerà il 10 maggio 2015.
Sempre Forza Picchio!!
Associazione Solo X L’Ascoli