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Studio dell’inquinamento aerobiologico e del PM10 (2,5) nella città di Ancona”, Sciapichetti: “La Giunta regionale condivide gli obiettivi, progetto replicabile nelle altre realtà marchigiane”

Migliorare il controllo degli inquinanti e la gestione delle allergie da polline nella popolazione urbana e non, per valutarne l’impatto ambientale, sociale ed economico, aumentare la qualità della vita e ridurre i costi del Servizio sanitario regionale. Sono questi gli obiettivi di fondo condivisi dalla Giunta regionale e perseguiti dallo studio dell’Inquinamento aerobiologico e del PM10(2,5) nella Città di Ancona, prodotto dal Dott. Floriano Bonifazi (presidente onorario Società italiana di allergologia). Un’analisi biennale sperimentale che vedrà come capofila il comune di Ancona e che mira anche a valutare l’esposizione della popolazione ai pollini di erbe e piante dell’arredo urbano, considerando la loro quantità e la loro interazione con l’inquinamento da polveri sottili PM10 e PM2,5. A fronte di risultati positivi, il progetto potrà essere replicato in altre città marchigiane. “Considerata la rilevanza sociale, sanitaria ed economica degli obiettivi del documento – commenta l’assessore all’Ambiente, Angelo Sciapichetti – e l’importanza di migliorare le conoscenze sull’esposizione della popolazione ai pollini allergizzanti e alla loro potenziale interazione con gli inquinanti atmosferici, abbiamo condiviso questo progetto con il Comune capoluogo e l’Autorità portuale. L’aggiornamento del Piano regionale della qualità dell’aria necessita di approfondimenti sull’esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici: questo studio risulta, pertanto, quanto mai opportuno. Sul tema dell’inquinamento ambientale c’è grande sensibilità e attenzione da parte della pubblica opinione, ma carente è la chiarezza delle informazioni. Ancona farà da capofila di uno studio che mira ad approfondire le conoscenze nella chiarezza dei risultati e delle soluzioni possibili”. Il sindaco ha parlato di una grande operazione di serietà scientifica e trasparenza anche per recuperare un rapporto di fiducia tra cittadini e amministratori, che si misurerà quotidianamente con i problemi della città. Rodolfo Giampieri (presidente Autorità di sistema portuale del mare adriatico centrale) l’ha apprezzato come uno studio disposto “con un approccio scientifcio e professionale che mette al centro la competenza. L’impegno dell’Autorità è convinto, in quanto la sostenibilità risulta determinante anche nella competizione aziendale”. L’originalità di questo progetto, ha anticipato Bonifazi, “è quello di testare l’aria in tutte le sue componenti. È innovativo perché influenzerà l’arredo urbano, con la dislocazione, ad esempio, di piante non allergizzanti, l’ubicazione degli impianti sportivi e delle scuole ad almeno 3-400 metri dalle strade a maggior traffico”. Si cercherà di campionare “non solo particelle sospese PM2,5 e 10 ma si valuterà anche l’inquinamento da particelle organiche (pollini e spore fungine), con campionatori diversificati rispetto a quelle delle polveri sottili per affinare i rilievi, rendendoli disponibili in tempo reale ai cittadini”. È allo studio una dislocazione di pannelli informativi per la città, con indicazioni comportamentali sulla base degli inquinanti rilevati. Ancona potrebbe divenire una città di riferimento nazionale sotto questo punto di vista. “Il progetto, già partito – ha rivelato Bonifazi – sta campionando da tempo, utilizzando il campionatore di fondo sito nella Cittadella, al quale è stato aggiunto quello mobile della Palombella che rileva i dati del traffico e che sarà dislocato anche negli altri quartieri. È previsto un terzo rilevatore di polline, la cui dislocazione è allo studio. Verranno raffrontati i campionamenti e si inizieranno a valutare quelli che possano essere i danni sulla salute dei cittadini più esposti, se danni ci saranno, mediante analisi di alcune patologie correlate valutando gli accessi ai Pronto soccorso di Torrette, Salesi e Inrca. Disporremo quindi di maggiori indicazioni per fare campagne di comunicazione, per correggere le abitudini dei cittadini nel traffico veicolare e negli ambienti chiusi. È un progetto ambizioso che procederà per gradi e che potrà essere ugualmente realizzato nel resto del territorio regionale”. Stefano Orilisi (direttore scientifico Arpam) ha detto che la nuova centralina di rilevazione del polline alimenterà la dotazione della Rete pollnet nazionale a cui aderisce l’Agenzia, sottolineando l’importanza dell’integrazione tra strutture specialistiche per il monitoraggio degli inquinanti.

SCHEDA – Il Dott. Floriano Bonifazi, già primario di Allergologia presso l’ospedale regionale di Ancona Torrette ha presentato all’Assessorato all’Ambiente regionale un documento tecnico, che pone degli obiettivi per la prevenzione delle patologie da inquinamento da allergeni in relazione all’inquinamento da inquinanti atmosferici. Lo studio si propone finalità che potranno essere raggiunte attraverso un sistema integrato di informazione tra quantità settimanali di polline, concentrazione degli inquinanti atmosferici PM10 e PM2,5, tempo di esposizione e raccomandazioni della popolazione a rischio. Ed ancora, valutazione tra lo stato di salute dei pazienti a rischio, in particolare i gruppi sensibili, e le concentrazioni di polline e le polveri sottili. Previsti anche studi e iniziative sull’utilizzo di piante potenzialmente meno allergizzanti anche attraverso la raccolta di dati aerobiologici sulla quantità di pollini e allergeni nell’arco dell’anno e le concentrazioni di inquinanti atmosferici in relazioni alle fonti emissive, quali impianti industriali, traffico veicolare, riscaldamento domestico, ma anche i fertilizzanti nel settore agroalimentare. I dati monitorati dalla rete regionale di monitoraggio sono fondamentali per gli obiettivi che si propone il documento. (fb/rp)

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