Urbinati cerca lo scontro e punta su otorino per accendere gli animi degli ultras di Guido Castelli
Fabio Urbinati è capogruppo in regione di quel PD che intende realizzare l’ospedale unico a Pagliare lasciando morire gli attuali nosocomi di AP e SBT.Isolato
e circondato dal disprezzo della gente di San Benedetto che lo ha votato nel 2015 (e che il prossimo anno presumibilmente non lo rivoterà),Urbinati cerca di distrarre l’opinione pubblica dalle proprie connivenze con il progetto Pagliare allo scopo di reintegrare la perduta credibilità. Il ragionamento di Urbinati è il seguente: “ Come recuperare terreno a San Benedetto ? Semplice: basta alimentare lo scontro tra la riviera e il capoluogo. Se il giochino riesce, i “capponi di Renzi” prenderanno a beccarsi e l’ospedale di Pagliare nascerà proprio a causa e per effetto delle divisioni tra bianconeri e rossoblu”. Il casus belli, la provocazione politica architettata da Urbinati è tutta incentrata sulla questione del servizio di otorinolaringoiatria. La pozione a base di zizzania preparata dall’apprendista stregone saràsomministrata a livello di orecchio, naso e gola. Prima però che i supporters delle varie curve inizino a sventolare le sciarpe, facendo di fatto il gioco “pro-Pagliare” di Urbinati/Ceriscioli, ritengo doveroso spiegare come stanno le cose. L’attuale distribuzione dei servizi tra Ascoli e San Benedetto è stata stabilita con il piano di Area Vasta approvato dal direttore generale dell’Asur con determina 639/2012. In forza di quell’atto ( lo stesso, tanto per chiarezza, che hachiuso i reparti ascolani di neurologia e psichiatria concentrandoli a SBT), la situazione di otorino è particolarmente equilibrata tra i due stabilimenti ospedalieri. Ad Ascoli si fanno 6 sedute operatorie al mese (2 a settimana per 3 settimane), mentre a SBT si fanno 5 sedute operatorie al mese (tutte concentrate in una settimana di cd. week surgery). In totale sono circa 700 interventi all’anno. Entrambi gli ospedali – cosa fondamentale – godono di un servizioh24 di tipo ambulatoriale che garantisce la pronta disponibilità e l’emergenza. Qual’è il problema su cui Urbinati specula per metterla in caciara ? Per continuare a garantire il servizio nei
termini anzidetti, il primario ha bisogno di almeno altri 2 medici. Le leggi e i principi della continuità assistenziale impongono infatti che il primario Ciabattoni disponga di almeno altro 9 medici rispetto agli attuali 7. Costo : 150.000 euro all’anno. Un’inezia rispetto ai 250 milioni del bilancio dell’area vasta 5. Invece di perorare la giusta causa dell’integrazione del personale medico, come richiesto anche dai sindacati, Urbinati lavora per una soluzione muscolare e unicamente finalizzata ad accendere i campanilismi: spostare tutti gli interventi a SBT e togliere il servizio h24 all’ospedale di Ascoli. L’ipotesi Urbinati, suggestiva per gli ultrá efunzionale agli interessi di Ceriscioli, tuttavia prevede anche delle forti controindicazioni su cui il giovanotto sorvola. La decisone su otorino, infatti, non solonecessiterebbe di almeno 12 infermieri aggiuntivi (costo 600.000) ma decreterebbe anche la cancellazione degli interventi di day surgery oculistica al Madonna del Soccorso.Da quanto detto mi pare chiaro che Urbinati abbia perso lucidità e che la strategia della cagnara campanilistica rischia di travolgere anziché di aiutarlo.Accetti un consiglio: “caro Fabio la gente non è scema e ha capito che la “battaglia” su otorino, servizio destinato a chiudere non appena sarà realizzato l’ospedale di Pagliare, è un atto disperato e contrario al buon senso. Vuoi recuperare voti ? Non è difficile : fai sentire il tuo NO, forte a chiaro, all’ospedale unico di Pagliare. Anche a costo di dimetterti da capogruppo e dal partito. Se un uomo non è disposto a sacrificarsi per le proprie idee – diceva qualcuno – o non vale niente lui o non valgo e niente le sue idee”.