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Verso il Patto per la ricostruzione e lo sviluppo. Presentati in Regione contenuti e strategie

“Un profilo strategico e di grande valore per la ricostruzione, frutto della condivisione e della collaborazione dei rappresentanti istituzionali e sociali del territorio, con una visione comune degli obietti. Le Marche, regione plurale per eccellenza, riescono a valorizzare il contributo di tutti dentro un documento unitario”. È quanto ha sintetizzato il presidente Luca Ceriscioli, nel corso dell’incontro, presso Palazzo Raffaello, di presentazione del Patto per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma e lo sviluppo delle Marche. Una strategia in corso di definizione, che allinea gli orientamenti della Giunta regionale che ha insediato un Tavolo per lo sviluppo, il lavoro avviato dall’Assemblea legislativa con la ricerca realizzata dai quattro atenei marchigiani “10+1 sentieri di sviluppo per l’Appennino marchigiano”, l’impegno dell’Istao (Istituto Adriano Olivetti). Un patto da sottoscrivere, in prospettiva, con il Governo nazionale e l’Unione europea, che poggia già su basi solide, ha spiegato Ceriscioli. “Ci presenteremo non con progetti nuovi, totalmente a carico di una Accordo di programma quadro da sottoscrivere, ma con elementi che hanno già un finanziamento nei nostri strumenti strategici”. Ha citato l’esempio della Pedemontana. “Non parte da zero, c’è un tratto finanziato da Fabriano a Muccia. Quando parleremo degli altri progetti di sviluppo, abbiamo l’interesse a intrecciarli con le nostre strategie già finanziate, in modo che l’Accordo le completi e le rafforzi nell’ottica del rilancio regionale”. Il presidente ha ricordato che “la differenza tra le Marche e le altre regioni terremotate è che per noi l’area colpita dal sisma è un’area di sistema, sono le Marche intere. Concentriamo gli sforzi nell’area colpita, ma puntiamo a coinvolgere l’intero sistema territoriale. L’obiettivo è lo sviluppo e il rilancio delle comunità terremotate, ma l’impegno tocca e coinvolge inevitabilmente tutto il territorio regionale”. Soffermandosi sull’interlocuzione da ricercare con Governo ed Europa, Ceriscioli ha detto che “sulla ricostruzione ci ritroviamo in linea con gli obiettivi che l’esecutivo nazionale si è dato nel proprio contratto, mentre a livello europeo viviamo il passaggio tra la vecchia programmazione dei fondi e quella del prossimo settennio che apre prospettive interessanti”. Secondo l’illustrazione curata dal presidente dell’Istao, Pietro Marcolini, la proposta progettuale delinea 94 iniziative (41% pubbliche, 59% private), raggruppate in dieci aggregazioni tematiche, per 1,78 miliardi di investimenti e una stima occupazionale di 9.600 unità. Il cronoprogramma prevede un convegno di presentazione del progetto (8 giugno presso l’Istao), l’approvazione (entro giugno), da parte del Consiglio regionale, di un atto d’indirizzo che dia mandato alla Giunta di procedere alla stesura del Patto e alla sua condivisione nazionale e in ambito europeo. Entro l’estate la stesura del Patto (caratteristiche dei territori, quadro economico, obiettivi di sviluppo, gestione degli stessi), a cui seguirà (settembre/ottobre) la presentazione al Governo nazionale e alla Commissione europea e la condivisione della strategia nell’ambito delle misure del bilancio regionale 2019-2020 (novembre/dicembre). Il presidente dell’Assemblea legislativa, Antonio Mastrovincenzo, ha ribadito che “nei prossimi giorni presenteremo una risoluzione in cui confluiranno i due percorsi attivati dal Consiglio e dalla Giunta. L’atto d’indirizzo impegnerà la stessa Giunta a stipulare il patto per lo sviluppo, coinvolgendo tutti i soggetti interessati e ad aprire un’interlocuzione con il Governo centrale e l’Unione europea, anche per poter disporre di risorse aggiuntive. Chiederemo ai gruppi consiliari di condividere questo percorso, alla costruzione del quale hanno contribuito organizzazioni sindacali, datoriali e università”. Nel corso degli interventi svolti dei rappresentanti delle organizzazioni produttive e sociali componenti del tavolo, è stato evidenziato “lo straordinario lavoro svolto, di grande valore, perché è stato delineato un progetto di sviluppo realmente partito dal basso”. Altri interventi hanno ribadito la necessità di “fare squadra, condividendo percorsi e obiettivi”. È stata chiesta anche un’attenzione per le imprese edili locali nella ricostruzione, rivedendo la normativa sugli appalti.

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